L’immagine emblema di un sabato sera particolare. Una foto che racchiude non solo due giocatori e due facce di una medaglia diversa, ma il risvolto che può a volte assumere lo sport, quello sano e con dei valori.
Cagliari-Parma. In palio non solo tre punti, ma la speranza, una stagione intera da salvare e due squadre che hanno dato tutto in campo per dimostrarlo.
Due ex rosanero quelli raffigurati in foto a fine gara: da una parte Jasmin Kurtic in lacrime che non riesce ad abbandonare il terreno di gioco. Dall’altra Joao Pedro, capitano del Cagliari, vede la sofferenza del suo avversario, solo in campo, gli si accosta e lo sostiene, con un gesto che va al di là del fair-play, e che racchiude tanto.
Andando con ordine possiamo raccontare la gara. Una sfida ben cominciata proprio dalla squadra ducale che era andata in vantaggio subito al 5′con un altro ex rosanero, il terzino Giuseppe Pezzella.
Una sfida combattuta ma che il Parma ha saputo gestire andando subito al raddoppio con Kucka al 31′. Accorcia le distanze prima dell’intervallo Leonardo Pavoletti, su assist di Andrea Carboni.
Il secondo tempo è di pura follia: intorno al 59′ arriva il 3-1 della squadra di D’Aversa con Man.
E qui i giochi sembrano chiusi per la squadra sarda. Ma i cambi risultano decisivi per il Cagliari soprattutto con l’ingresso di Pereiro e Cerri.
Il primo serve un assist per Marin che accorcia nuovamente le distanze portando al sfida al 66′ sul 2-3, e al 91′ riesce a sfruttare e ricambiare l’assist di Marin per il gol del pari.
Una gara che sembra conclusa fino al definitivo gol di Cerri che chiude la gara portando il Cagliari alla vittoria al 94′. Il Cagliari riapre il discorso salvezza e condanna i ducali alla serie B quasi in anticipo.
Un Parma che ha quindi sciupato le sue occasioni e che vede svanire le sue chances di salvezza: Kurtic non trattiene le lacrime.
Joao Pedro non riesce a rimanerne indifferente e da ex compagno al Palermo, lo consola.Un immagine inedita, rara e pura, che va applaudita ed incorniciata, al di là di vittorie e trofei, perché a vincere è stato lo sport vero.
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