Palermo – L’associazione Cuori Rosanero nel Mondo risponde ai tifosi dell’Atalanta
Non è passata inosservata la lettera con cui i tifosi dell’Atalanta, riuniti tutti sotto la sigla ultras dell’Atalanta “Associazione Tifosi Atalantini” , aveva esternato il suo dissenso rispetto alla Superlega assumendo tuttavia una posizione interessante e cioè che la Superlega potesse andare avanti e che Juventus, Milan ed Inter fossero escluse dal campionato italiano. I bergamaschi auspicavano un torneo contro avversari minori e citavano fra le altre anche il Palermo: “…Tenetevi la Superlega, i super diritti televisivi, gli stadi moderni, i posti a sedere e lasciateci giocare con i nostri avversari “minori” magari in stadi meno belli ma ancora animati dalla passione per il calcio e non per i soldi. Ma quanto sarebbe bello se il vostro posto in seria A fosse destinato a piazze come Palermo, Catania, Catanzaro, Lecce, Bari, Avellino, Vicenza, Como, Cremonese, Pisa e via dicendo…piazze che hanno fatto la storia del calcio…”.
Sarà il Palermo il 13° club fondatore della Superlega
Ed a rispondere ai tifosi atalantini è stata l’associazione Cuori Rosanero nel Mondo, che attraverso una lunga lettera che pubblichiamo, si allinea alla posizione dei fans bergamaschi. Eccola:
Carissimi Amici Tifosi dell’Atalanta,
abbiamo colto il vostro assist per rispondere anche noi a quello che sembra una deriva affaristica del calcio.
Siamo i “Cuori Rosanero nel mondo”, tifosi di una delle squadre con la più antica storia tra le squadre italiane: il Palermo.
La data di fondazione più comune e ufficialmente dichiarata è il 1° novembre 1900, come Anglo Palermitan Athletic and Football Club. Tuttavia, il club potrebbe essere esistito già nel 1898, come dimostrano i documenti indirizzati a Joseph Whitaker, il console inglese a Palermo in quel momento e ritenuto il primo presidente. Non c’è dubbio, la stessa fondazione del Palermo’s Football Club è un esempio lampante di allegra presenza della
Gran Bretagna e dei britannici in Sicilia e nel Mar Mediterraneo al culmine dell’Impero britannico. La stessa regina Vittoria trascorreva le vacanze a Palermo e in Sicilia. Ci sono immagini storiche che la mostrano nell’isola siciliana di Favignana insieme alla famiglia Florio.
Perché vi parliamo di questo? Perché racconta molto di noi ,di chi siamo e di cosa c’è stato espugnato nel tempo. Proprio in quegli anni ,la famiglia Florio intesseva rapporti commerciali e di relazione con l’aristocrazia e gli imprenditori più in vista dell’epoca di tutta Europa, godendo di un patrimonio immenso. La città di Palermo divenne il salotto d’Europa e la compagnia di navigazione dei Florio ,che era la più importante al mondo,
conobbe il suo declino per una serie di leggi studiate ad hoc da Giolitti (che invece favorirono il Piemonte, i francesi e gli inglesi ,che a sua volta riuscirono a ridare lustro ai propri affari internazionali e ai propri territori).
Questa fu la parabola discendente del casato dei Florio.
Ultimamente è stato presentato un libro su Gianni Agnelli, definito l’ultimo principe sabaudo. Non abbiamo dubbi! Dietro alle conquiste dell’impero economico,di chi oggi rappresenta il calcio italiano, ci sono storie di imprenditoria favorite dalla politica e,non è un caso,che il potere economico abbia preso il sopravvento spazzando tutte le più piccole realtà calcistiche italiane . Pertanto, alla luce di questa ennesima disfatta del
calcio ,siamo certi che la nostra variegata storia territoriale, difficile e piena di contraddizioni ,sia un’eredità politica che ha lasciato il sud in un’eterna e amara realtà qual è quella del “Mezzogiorno d’Italia”. Non a caso tra le squadre da voi menzionate figurano Palermo, Catania, Catanzaro, Lecce, Bari, Avellino.. Siamo certi che quel calcio che amiamo ,che definiamo “Romantico”, sia stato brutalmente messo in ombra ed escluso proprio
da quelle logiche che voi avete giustamente definito puramente finanziarie. Restiamo convinti che il calcio è dei tifosi ,quei tifosi che oggi, a causa della pandemia, non sono più presenti sugli spalti ,che non hanno più potuto rappresentare il 12° uomo in campo.
Siamo convinti che per i giovani che approcciano con questo sport ,la palla ,non sia solo il mezzo ma anche il fine per inseguire e realizzare un sogno. Siamo certi, che ci sia la necessità di modernizzare questo sport,le sue regole e soprattutto la possibilità di renderlo fruibile per tutti ,secondo le logiche del merito senza snaturare l’essenza del calcio che, come qualunque altra disciplina, dovrebbe premiare i risultati. I risultati, però, si possono ottenere se tutte possono accedere ad un mercato che non sia solo per i ricchi! Siamo “minori” è vero! Minori perché così ha fatto comodo. Siamo d’accordo sul fatto che ,laddove mancano i soldi come è successo ad una Società come il Palermo e si rischia di fallire
(nonostante sia la 5° città d’Italia e con un bacino di tifosi sparsi ovunque nel mondo per ben 5 milioni),a nessuno interessa. Ma se ,oggi , nasce la SuperLega perché le big sono in difficoltà economica, allora tutto va bene! Sì, cari amici dell’Atalanta ,saremmo felici di riportare i tifosi a seguire il calcio con una passione fatta di valori diversi, di appartenenza alla propria storia, alla propria città senza dover ambire solo a trofei e categorie
blasonati che hanno reso il mondo del calcio solo un triste club elitario!
Speriamo di incontrarci presto al Gewiss Stadium o al Renzo Barbera… e w i tifosi innamorati!
Mara Saviano
(Responsabile della Comunicazione dell’associazione Cuori Rosanero nel Mondo)
CLICCA QUI PER IL FILE ORIGINALE DELLA “Lettera ai Tifosi dell’Atalanta”
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