Torna a parlare Rino Foschi. L’ex ds rosanero, si esprime sulle frequenze di Radio Punto Nuovo sui temi caldi del momento con quello sguardo malinconico rivolto al passato, al Palermo, ad una storia che doveva avere un epilogo diverso.
Parla della vicenda SuperLega: “La vicenda della Superlega non è finita in una bolla di sapone, i club coinvolti sono allo stremo dal punto di vista finanziario e non hanno pensato alle possibili conseguenze. Spero che le punizioni della Uefa non colpiscano i tifosi, i principali artefici della cancellazione della SuperLega. Devono pagare i presidenti e i dirigenti, non i tifosi. In Italia il calcio è un totale fallimento, si pensa solo al business e non più alla passione, che andrebbe salvaguardata“.
A tal proposito si sofferma a parlare dei principali allenatori di serie A: “Sebbene Conte abbia vinto lo scudetto, non trovo giusto dare 12 milioni di euro a un allenatore. Mourinho? Non l’avrei preso, mi sembra un’operazione che strizza l’occhio più alla borsa che al campo”.
Alla domanda su un possibile ritorno nel mondo del calcio risponde così: ” Sono ancora ferito per la vicenda vissuta al Palermo nel 2019 e non penso di avere più l’età adatta”.
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