Catania, fallimento dietro la porta se…
Sigi ai ferri corti con Tacopina: «Servono 3-4 milioni subito».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Daniele Lo Porto sottolinea la situazione disperata che attraversa il club etneo, molto vicino al fallimento. È quanto traspare dalle dichiarazioni del presidente Ferraù che invita l’avvocato italo-americano a immettere 3-4 milioni di euro subito, come anticipo della cifra di decine di milioni pagabili in 4 anni per diventare proprietario del Catania. Una situazione ai titoli di coda, come sembrava lo scorso luglio quando i soci di Sigi salvarono la società adesso sull’orlo del fallimento.
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La trattativa con Tacopina sembra essersi sgretolata dietro comunicati e lettere reciproche senza che le buone intenzioni, le pacche sulle spalle e le dichiarazioni d’amore abbiano poi portato ad una reale chiusura dell’affare. Il closing sembra davvero improbabile anche dopo l’ultima offerta presentata da Tacopina (poco più di un milione di euro) e che Sigi ha ritenuto impossibile da accettare.
Soldi subito
Urgono una serie di adempimenti contabili che le casse vuote del Catania non permettono di rispettare in pochi giorni, tranne che Tacopina non immetta denaro fresco immediatamente.
L’impressione però è che l’avvocato italo-americano stia solo aspettando il fallimento della società per prenderla a costo zero. In questo modo risolverebbe la pesante situazione debitoria di circa 60 milioni con Agenzia delle Entrate e Comune di Mascalucia, i due maggiori creditori pubblici.
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