Polemiche a distanza, vivide e cocenti, mosse tra una conferenza stampa, un’intervista ed un comunicato, tra uno scaricabarile di colpe ed un altro, ma una querelle che non ha intenzione di spegnersi, un fuoco che si ravviva sempre più e che vede sofferenti i soli tifosi.
Così l’imprenditore italo-americano tuona ancora all’indirizzo di Sigi tra le pagine de “La Sicilia“:
“Invece di lanciare accuse, i soci della Sigi facciano il loro dovere mettendo mano al portafoglio. Se penso che dopo essersi presi i miei soldi che non sono roba di poco, stanno dicendo che vogliono fare un’azione legale contro di me, resto senza parole e ripeto senza alcun problema: l’avvocato Ferraù si venda la sua Ferrari e dimostri così il proprio attaccamento alla maglia.
In seguito poi alla parte dell’intervista di Ferraù in cui lo stesso Tacopina viene accusato come inadempiente arriva la pronta risposta: “Sia chiaro che sono stati loro a non aver rispettato i termini del contratto, a quest’ora il Catania sarebbe già salvo“.
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