I tifosi palermitani non chiedevano certo un mercato stellare, come nessun sostenitore di club al mondo in questo momento, visto il periodo di difficoltà che incombe anche sull’economia calcistica. Non si era chiesta la rivoluzione, pechè non serve. Qualcosa in più, tuttavia, a 11 giorni dal ritiro di San Gregorio Magno (Salerno), ci si aspettava senza alcun dubbio. Tante volte si è ribadita l’esigenza di non ripetere l’errore dello scorso anno, quando il Palermo partì per il ritiro di Petralia Sottana con la squadra mutila.
Al ritiro senza attacco?
Adesso, dopo 365 giorni o poco meno, pare che lo scenario sia simile. In 11 giorni può succedere di tutto, certo, ma le trattative non si chiudono da un giorno all’altro e il Palermo avrebbe bisogno quanto meno di cominciare la preparazione con dei volti nuovi in attacco. Date per scontate infatti le partenze di Saraniti (vicinissimo al Gubbio), di Lucca, corteggiato dalla Serie A e di Rauti che tornerà a Torino, i rosanero avrebbero bisogno di cambiare maschera nel reparto offensivo.
Il problema per Filippi
Fin qui non possono bastare i soli due colpi messi a segno dalla dirigenza. Nulla da togliere a Maxime Giron, che potrebbe essere un’ottima alternativa all’intoccabile Valente e a Massolo, che qualche volta potrà pure far rifiatare Pelagotti e portare sulla scena tutta la sua esperienza. E’ vero che il mercato è cominciato ufficialmente da 7 giorni, ma le settimane che precedono il ritiro devono essere quelle più intense per dare la possibilità al tecnico di lavorare da subito con giocatori che rappresenteranno il Palermo del prossimo anno.
I nomi che si allontanano
Lavorare con Lucca, o altri calciatori che probabilmente andranno via, potrebbe essere pure poco stimolante. Ci sono ancora 11 giorni per dare “succo” alla rosa, ma da quello che ci risulta i nomi fatti nelle ultime settimane pare si allontanino ogni giorno di più da un possibile arrivo nel capoluogo. Bombagi è vicino al Catanzaro, Marotta ha firmato con il Modena, per Pandolfi non ci sono novità in tal senso: resta una grande ammirazione per il calciatore, ma non ci sono dialoghi fra le parti.
Ci si affida alle sorprese
E così, i tifosi si devono affidare alle sorprese, come quella di Giron arrivata all’improvviso in una tarda serata di fine giugno. L’augurio per chi tiene a questa squadra, è che “sottotraccia” qualcosa si stia muovendo. E non certo perchè gli acquisti siano poi sinonimo di vittoria finale, ma perchè a volte anche l’idea dall’esterno è importante: della gente, degli osservatori, dei curiosi. Non sarebbe bello cominciare il ritiro con due acquisti di secondo grado e mille incertezze sulla permanenza di tanti ragazzi. Non lo sarebbe dall’esterno, e siamo sicuri, neanche dall’interno.
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Non capisco quale sia l’errore. Non hanno soldi e on fanno mercato.
Obiettivo salvazza è se si riesce ad entrare ai play off non sfigurare.