Tonino Asta ricorda: “Ho scoperto Pessina, ora faccio il tifo per lui”
Vive ormai da anni a Torino, ma porta la Sicilia nel cuore: “Qui sono nato, ho ricordi bellissimi”.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Fabrizio Bertè che intervista Tonino Asta siciliano ed alcamese di origine ma che ha fatto la sua fortuna lontano dall’isola. I ricordi della sua infanzia ad Alcamo poi il trasferimento al nord della famiglia per motivi di lavoro. I sacrifici per giocare a calcio e andare ad allenarsi. Poi 5 anni al bar dello zio fino a quando con la maglia del Saronno non conquistò la serie C2 ed allora doveva decidere: continuare al bar o intraprendere la carriera di calciatore. Lasciò il bar ed iniziò la carriera di calciatore che lo vide protagonista al Monza e poi al Torino prima dei 6 mesi al Napoli. E la fine della carriera a Palermo, dove si chiudeva un cerchio visto che in Sicilia Asta non aveva mai giocato. Un infortunio lo costrinse ad appendere le scarpe al chiodo ed iniziare la carriera di allenatore.
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E nel giorno della finale europea il ricordo va al giovanissimo Pessina che ebbe al Monza in C2, quando a 16 anni lo aggregò alla prima squadra. E fu colpito dalla sua educazione, dal suo rispetto e dalla sua intelligenza tattica al punto che lo definì un giovane vecchio, cosa che gli ricorda tutte le volte che lo sente. Poi il passaggio di Asta al Lecce dove volle fortissimamente portare Pessina. Poi il ruolo di vice allenatore di Longo al Torino dove conobbe altri due ex rosanero, Sirigu e Belotti. E Torino per Asta rappresenta il massimo livello della sua carriera ma anche la città dove ha conosciuto la moglie senza dimenticare però i colori ed i profumi della sua terra come le tradizioni che cerca di tramandare alle figlie.
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