Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Luigi Butera invita tutti gli italiani, per chi non lo avesse già fatto, a segnare di rosso la data dell’11 Luglio. Una data storica per il calcio italiano e poteva esserlo per lo sport in generale se Berrettini fosse riuscito nell’impresa a Wimbledon.
L’11 Luglio dell’82 il Mondiale, oggi dopo 53 anni l’Italia torna a trionfare in Europa. Una vittoria inaspettata e sofferta, come in quel Mondiale.
Anche allora c’era un Presidente, Sandro Pertini, e Zoff alzò la coppa al cielo. Ieri è stato il turno di Chiellini con Mattarella, a Londra con più di 50mila inglesi, merito di Mancini che ha plasmato una squadra dalle macerie.
Nel 2018 l’umiliazione più grande, di un’Italia sbattuta fuori dal Mondiale, dalla Svezia, agli spareggi. Oggi una grande Italia, che ha battuto le più grandi d’Europa e sale sul tetto più alto: non era la più forte tra i pronostici, ma si è dimostrata la più forte.
Una vittoria ottenuta con la testa (arrivati due volte ai rigori e ottenuto per due volte ottenuto la vittoria), con la tecnica, con la grinta. Ha saputo dar spettacolo ma anche lottare e soffrire quando è stato necessario.
E ora al palmares dei quattro mondiali, si aggiunge un altro europeo, a far compagnia a quello del 68′. E chi più di tutti va ringraziato è forse quell’uomo visionario, quel Roberto Mancini che nelle macerie disse che l’Europeo lo avrebbe vinto, e si è spinto anche oltre.
Ha creato un gruppo solido, compatto, umile e che si diverte a stare insieme. E non c’è niente di più bello oggi. Nell’orgoglio di essere italiani.
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