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Palermo, il vento è cambiato. Perchè si può fare una grande stagione

Certo che se il calcio fosse composto soltanto da sensazioni, forse molti eventi storici di questo sport sarebbero cambiati. A volte la convinzione di far bene può portare al disastro sportivo: come è successo alla Francia agli europei, quasi sicura del successo; poi sappiamo tutti come è finita. Per rimanere vicini alla Serie C, anche il Padova ai Playoff era l’assoluta favorita alla vittoria finale, poi per questione di centimetri è stata l’Alessandria a spuntarla ai calci di rigore.

Sensazione positiva, palermitani più innamorati

C’è una differenza netta tuttavia tra sensazione e convinzione: alla prima fa seguito la consapevolezza, il gruppo, la certezza; alla seconda l’arroganza e la spavalderia. Esprimere la differenza tra questi due concetti era molto importante per parlare, come sempre, del Palermo. Nel capoluogo si respira una sensazione positiva, che da San Gergorio Magno, sede del ritiro rosanero, si sposta proprio in città. Si, perchè adesso i palermitani è come se fossero più vicini al club della propria città: più interessati, più innamorati.

Il processo che sta cambiando il Palermo

E ad aver contribuito non è soltanto il buon vento che si respira lassù in Campania, ma paradossalmente è il risultato di un processo cominciato dalla seconda parte della scorsa stagione. Da quando Filippi cioè ha preso in mano il Palermo fino a condurlo agli ottavi dei playoff contro l’Avellino, impensabile solo qualche mese prima. Ora, è chiaro che la sensazione positiva è salutare rispetto all’aggressiva e dannosa convinzione, ma è pur sempre un sentimento astratto e come tale, non può “far gol”.

Gli ingredienti diversi rispetto all’anno scorso

Ma intanto tutto fa brodo: perchè per vincere i campionati è importante la cura dei dettagli. E’ importante che si stia facendo un mercato diverso (in positivo) rispetto allo scorso anno, è importante che la sede del ritiro sia più professionale con campo regolare e una struttura d’allenamento degna di ospitare grandi club, che ci sia un’armonia diversa rispetta allo scorso anno e un gruppo molto unito, fin dall’inizio. E’ fondamentale, che la dirigenza, composta da uomini intelligenti che mesi fa hanno sbagliato tanto, abbiano capito gli errori e lo stiano dimostrando in queste settimane, attuando un mercato logico e studiato.

I tanti capitani e la comunicazione esemplare

E’ esemplare anche la comunicazione, dove a nostro avviso Filippi è un maestro: mai una parola fuori posto, sempre grande fiducia alla squadra. Sempre positivo e una calma che poi si riflette sul campo (almeno nella prima uscita rosanero contro il Potenza). Tanti amici in campo che si divertono negli allenamenti, tanta consapevolezza di poter fare bene già da subito, ma sempre con grande umiltà, come quella mostrata in conferenza stampa dal nuovo capitano De Rose. Ma i capitani saranno tanti quest’anno, sia chiaro. Infine, da non sottovalutare la conferma di tanti calciatori chiave: Luperini, Accardi, De Rose, Almici, Valente. Ma ne potremmo citare altri. Anche questo significa fare mercato.

Zero giudizi, ma i meriti vanno dati

E’ presto per dare un giudizio, ovvio. Ma si lavora meglio e questo è sotto gli occhi di tutti. La sensazione è positiva, sicuramente diversa dallo scorso anno, dove chiaramente incidevano di più i problemi legati al Covid da un punto di vista calcistico (come il fatto di non poter giocare amichevoli). La sensazione non va in gol, ma è importante e quando si lavora bene i meriti vanno dati. Poi quando inizierà il campionato, sarà troppo facile pugnalare o accarezzare. Noi preferiamo iniziare da ora, perchè è giusto così.

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