E andiamo a cominciare… con qualche speranza e qualche convinzione in più
Adesso si fa sul serio perché, diciamolo francamente, le partite di Coppa Italia sono un po’ come l’aperitivo, hanno un’importanza relativa e servono soltanto per introdurre al vero motivo del banchetto. Ed il banchetto a cui parteciperà quest’anno il Palermo è abbastanza ricco di contendenti ma, a differenza della scorsa stagione, quella rosanero non è compagine che a nostro avviso può collocarsi ad un gradino inferiore rispetto alle altre favorite. Il lettore si chiederà: cos’è cambiato? Poco o forse tanto. Poco se si fa riferimento al tecnico, alla dirigenza e forse anche alla rosa che non è stata completamente rivoluzionata ma soltanto puntellata. Però la sensazione é che invece sia cambiato tanto non solo perché sono arrivati diversi nuovi giocatori ma soprattutto perchè sembra sia cambiata la mentalità, la convinzione e la consapevolezza dei propri mezzi.
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Insomma il Palermo non parte dietro a nessuno ed è giusto considerarlo tra le favorite per la promozione. La sensazione è che la squadra sia più forte e non solo sul piano dell’organico ma psicologicamente. Sono rimasti gli elementi più affidabili a cui sono stati aggiunti tasselli di un certo valore per la categoria ed il mix sembra, sempre a sensazione, pronto per disputare un torneo di vertice. Con Filippi forse viene meno quel pizzico di presunzione che aveva connotato l’inizio della precedente stagione e che poi, come un boomerang, si è rivoltato contro. Forse insomma un Palermo più operaio che sa di dover vincere.
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Una nuova avventura …
Dunque fra qualche ora si ricomincia, dopo un’estate di voci e smentite, di rumors e di affari conclusi, torna a parlare il campo e, almeno sulla carta, il campo dice che quest’anno il Palermo è una seria candidata alla promozione. Non è la sola o l’unica, ma non può nascondere le sue velleità e le sue ambizioni. Insomma, caro Palermo forse quest’anno è più “semplice” perché manca una vera corazzata come la Ternana ma forse più delicato perché sei chiamato comunque a disputare una stagione importante, senza l’attenuante di essere una matricola. E non si tiri in ballo la pressione (che chiunque ha sul posto di lavoro) perchè se si viene a giocare a Palermo la si deve mettere in conto. E se non si sopporta la pressione, c’è sempre la possibilità di un bel concorso per un posticino statale.
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Insomma è un campionato da giocare per vincere e non per farsi le ossa o fare esperienza. L’organico è stato puntellato nei posti giusti, Filippi è uno di categoria che sa come vivere e gestire uno spogliatoio ma soprattutto le avversarie, fondamentalmente Bari, Avellino e Catanzaro, non sembrano distanti dai rosanero. Il Bari non sembra ancora avere un organico completo (troppi esuberi e qualche lacuna in difesa), l’Avellino ha cambiato poco e non sembra una corazzata. Il Catanzaro invece ha stravolto tutto, preso decine di giocatori e quindi sembra una squadra tutta nuova da dover assemblare. E poi c’è il Palermo che a differenza dell’estate scorsa, è accreditato fra le possibili promosse. A partire da oggi bisognerà rendere certo il possibile…
Buon campionato a tutti
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