L’attacco del Palermo fino a questo momento non sta dando le risposte che ci si aspettava che potesse dare. Una volta andati via tra cessioni, fine prestito e ritiro Lorenzo Lucca, Andrea Saraniti, Nicola Rauti, Mamadou Kanoute e Mario Alberto Santana, i tifosi speravano che la sterilità offensiva della passata stagione fosse ormai un lontano e triste ricordo.
PALERMO: ATTACCO STERILE E SENZA IDEE
Purtroppo così non è stato e il reparto avanzato dei siciliani continua ad avere le stesse difficoltà della passata stagione. Mancano le idee sulla trequarti campo avversaria, manca l’ultimo passaggio e, una volta arrivati davanti al portiere tra non poche difficoltà, manca il guizzo finale per buttarla dentro.
Il calcio non è una scienza esatta. Se in questa squadra giocasse Cristiano Ronaldo è molto probabile che staremmo parlando ugualmente degli stessi problemi. In queste categorie è difficile che il singolo giocatore faccia la differenza, sebbene questo indubbiamente aiuti ad aumentare il tasso qualitativo di un singolo reparto, il che non può che portare ad evidenti risultati sportivi e tecnici. Ma ammesso che si abbia in squadra Cristiano Ronaldo, questo va servito e rifornito adeguatamente.
Ciò che abbiamo visto in queste prime giornate di campionato non è una squadra che produce 5-6 palle gol a partita senza riuscire a finalizzare, bensì una squadra ben organizzata e che collettivamente si muove bene, a cui però manca quell’ultimo passaggio che probabilmente un uomo dai piedi educati e dall’intelligenza calcistica superiore riuscirebbe a dare.
LA STATISTICA CHE FA RIFLETTERE
Una statistica in particolar modo fa riflettere sull’andamento dell’attacco del Palermo. Su quattro reti segnate in campionato dai rosanero, solo due sono arrivate su azione. Edoardo Soleri e Alberto Almici hanno realizzato fin qui gli unici due gol su azione dei rosanero, rispettivamente contro Messina e Taranto. Le altre reti sono frutto di calci di rigore realizzati da Floriano e Soleri contro il Latina. Il bottino sarebbe potuto essere più ampio qualora lo stesso Floriano contro il Messina e Brunori contro il Catanzaro avessero realizzato il tiro dal dischetto.
Un dato che deve porre delle riflessioni sulle capacità che hanno gli interpreti di creare situazioni pericolose a danno degli avversari. Perché nel calcio la compattezza è importante, la fluidità di manovra pure, ma senza quel guizzo finale negli ultimi venti metri di campo tutto ciò che si costruisce rischia di diventare poco utile.
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Nessuna squadra ha il bomber da doppia cifra, nemmeno il bari e il catanzaro. I gol si fanno con il gioco di squadra, devono segnare pure i difensori e i centrocamposti. Poi serve anche non prendere gol perché si può vincere anche 1 a 0. Brunori e Fella li faranno i gol ma servono anche i gol degli altri.