E’ così che lo chiamavano i tifosi quando è arrivato, per farlo sentire subito a casa e perchè, indiscutibilmente, era anche uno dei migliori portieri della Serie D. “Super-Pela” è stato il suo epiteto per qualche tempo, poi qualcosa si era rotto. Lo scorso anno in Serie C una stagione non straordinaria, piena di incertezze e di affanni tali che qualcuno addirittura lo avrebbe voluto fuori rosa (forse non a torto). Tante critiche, alcune giustificate, altre troppo pesanti per un portiere che, diciamoci la verità, comunque non aveva condotto una stagione in linea con il suo potenziale.
Dalla crisi ai “super poteri” ritrovati
Veniamo così alla stagione in corso. Pelagotti non parte benissimo, sempre le solute amnesie: la sensazione che ogni tiro dalla distanza possa risultare pericoloso. Nell’ultimo mese e mezzo che ha evidenziato però la rinascita rosanero, con un 2° posto condiviso e un assalto al Bari che adesso non è più utopia, il protagonista è stato anche Alberto Pelagotti. E’ il momento giusto per elogiare un portiere che ha lavorato sempre con umiltà, in sordina, con le orecchie troppo spesso bombardate da attacchi furiosi. Ora il merito del risveglio difensivo e dei soli 2 gol subiti nelle ultime 4 partite, è anche il suo.
Un portiere fa “mezza squadra”
La miglior partita dal punto di vista tecnico può esser stata anche solo quella giocata in casa contro l’Avellino, ma anche nelle altre Pelagotti ha dimostrato grande sicurezza tra i pali e consapevolezza nelle uscite. Insomma la retroguardia rosanero si sente un po’ più sicura adesso se dietro c’è “super-Pela”. Sì, esatto, lui. Richiamatelo pure così. Lo merita anche lui, che nell’ultimo mese è apparso diverso. Lo merita perchè a volte si dice che i portieri facciano “mezza squadra” e perchè proprio dalle sue prestazioni potrebbe passare il consolidamento delle prime posizioni: dalle sue parate, dalla sua sicurezza tra i pali, dalla sua consapevolezza di essere tornato grande; di essere tornato…“super”.
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