Foggia, Ferrante: “Noi come la Roma di Zeman. Io preferito a Belotti…”

Ferrante sul campionato del Foggia e su Zeman

È tempo di conferenza stampa in casa Foggia e a rispondere alle domande è stato Alexis Ferrante. L’attaccante dei pugliesi, fin qui, ha disputato una buona stagione mettendo a segno 9 reti in 15 match che lo portano al secondo posto nella classifica marcatori. Durante la conferenza, il bomber ha parlato del momento di forma della sua squadra, che con 24 punti si trova in piena zona playoff, al settimo posto. I rossoneri fin qui hanno collezionato 7 vittorie, 7 pareggi e 2 sole sconfitte: “Sicuramente stiamo crescendo ed entrando nei meccanismi del meglio. All’inizio era una squadra completamente nuova e abbiamo fatto un po’ di fatica. Per entrare negli schemi di Zeman, devi impegnarti e non è facile. Bisogna essere sempre concentrati e pensare alle parole del mister, anche fuori dal campo”.

C’è spazio anche per qualche domanda su mister Zeman che lui reputa una figura importante, essendo già stato allenato da lui in passato ai tempi della Roma: “Quella squadra era molto forte. Il tridente era Totti, Lamela e Osvaldo. Noi, nel nostro piccolo, forse assomigliamo un po’ anche a loro, ma poi ognuno ha i propri mezzi. Però devo ammettere di essere stato fortunato ad aver vissuto dal vivo quella squadra“, ha così dichiarato.

Flashback sul passato e prossima gara

L’ex Ternana si è focalizzato anche sulla prossima partita della sua squadra contro il Catanzaro, squadra che quest’estate l’aveva cercato: “Sulla carta forse loro sono più quotati, anche perché la loro squadra è stata costruita negli anni. Noi però ce la giocheremo con tutti, dando il 110 per cento per portare a casa i punti. Zeman ha influito sulla mia scelta. Questa annata può diventare stupenda”. Per concludere Ferrante si concede un salto nel passato ricordando i tempi della Roma e il suo rapporto con la famiglia: “La mia famiglia e il calcio sono il senso della mia vita. Quando arrivai, Sabatini mi disse che avevano preferito me a Belotti. Anche perché ero più giovane. Una bella emozione”.

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