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Catania-Palermo: amici-nemici dal 1935. Il significato del derby siciliano

Cosa significa rivalità? Talvolta è semplice cercare il significato di una parola, basta andare su internet o sulle antiche enciclopedie per trovare l’attribuzione più adatta. Eppure per tutti gli amanti del calcio questa piccola parola non ha solamente l’accezione che tutti conosciamo, ha un significato molto più profondo.

Nella vita di tutti i giorni la parola rivalità assume il significato in molteplici contesti: dalla politica al sociale passando anche per la musica e la storia. Volgendo lo sguardo verso il mondo sportivo, in particolar modo in quello calcistico, vi sono tanti esempi di rivalità che possono nascere per svariati motivi: Juventus-Inter, ad esempio, in quanto le due squadre sono le più titolate all’interno del territorio italico, quindi è una rivalità che nasce per via dei risultati ottenuti. Ma non esiste solamente la rivalità da ‘vittorie‘, vi è anche un altro tipo di rivalità, che nulla c’entra con i titoli o con i campionati vinti…stiamo parlando dei Derby.

Ma che cos’è un derby?

Un derby non è altro che una rivalità ma ancor più sentita, in quanto la sua genesi la si riscontra nella continua ricerca di egemonia all’interno dei propri territori. Come nell’antica Grecia, anche in Sicilia vi è questa ricerca di supremazia, seppur dal punto di vista calcistico, la quale sfocia in due semplici parole, spesso legate-separate da un semplice trattino: Catania-Palermo o Palermo-Catania che dir si voglia. 

Score Catania-Palermo

Dando un piccolo sguardo alla storia del derby, il primo incontro ufficiale giocato è datato 25 dicembre 1935, non una data banale per la prima volta. A vincere il primo derby ufficiale fu il Catania per 1-0. Da quel giorno le due squadre in tutte le competizioni si sono affrontate per ben 86 volte: il Palermo gode di 26 vittorie, 40 pareggi e 20 sconfitte contro gli amici-nemici catanesi.

Odi et amo

Odi

Non basta che già si partecipi in un campionato per la promozione alla divisione successiva? Perchè si ha bisogno di inserire anche il contesto psicologico, il famoso ‘storytelling‘ all’interno della partita? La spiegazione è semplice, ed arriva direttamente dal cuore: battere i propri rivali è un qualcosa di difficilmente eguagliabile. La sensazione ed il sentimento provocato dalla vittoria, anzi dalla supremazia calcistica, ti fa sentire imbattibile agli occhi del tuo avversario fino al successivo scontro.

Amo

Ma se non ci fosse il Catania, per il Palermo, cosa succederebbe? Sicuramente la parola rivalità perderebbe di significato. I rosanero nel corso della propria storia sono andati incontro a varie sfide: la famosa trasferta di Frosinone culminata con lo scempio dei palloni in campo, tanto per citarne una; le rivalità in campo con Avellino e Bari degli ultimi anni, fino alle stagioni in Serie A con le sfide con le regine del campionato italiano come Milan, Inter e Juventus.

Senza la sfida contro il Catania, per il Palermo, non esisterebbe nessun altro derby con la stessa percezione: paura della sconfitta, e gioia per la vittoria. Bisogna anche dirlo, il Palermo senza la sua controparte non sarebbe Palermo, come d’altronde il Catania non sarebbe Catania senza il Palermo. Ma il bello del derby, è anche questo, l’esser rivali in campo e battagliarsi per 90 minuti ma amici anzi, fratelli nella vita reale; figli della stessa terra, la magnifica Sicilia.

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