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Catanzaro-Palermo 0-0: “guerra” di posizione, un punto che serve a poco

18 anni dopo Silvio Baldini esordisce, di nuovo, sulla panchina del Palermo. E riparte dal 4-2-3-1, marchio di fabbrica del tecnico. Vivarini ha risposto con il 3-5-2. Da una parte Soleri, dall’altra la coppia Cianci-Vazquez (senza Iemmello, il neo acquisto, ancora fuori condizione). Contenuti, idee, ma alla fine Catanzaro-Palermo è stata una partita sottotono. poche le occasione, pochi spunti. Un match che non ha saputo riscaldare i tifosi, infreddoliti dai 2 gradi e da una partita che ha lasciato un po’ il ghiaccio addosso.

Primo tempo: il “dito” di Baldini, Palermo pallido

E’ stata la classica partita tattica. Se non si è vista la mano di Baldini (che non ha potuto certo lavorare tanto causa Covid-19), quantomeno si è visto almeno un “dito”. Un pressing alto, tanti palloni recuperati e un controllo territoriale mai in discussione, ma l’area è stata riempita poco e male: il Palermo ha calciato pochissime volte verso la porta. Il primo brivido accorso è stato di marca calabrese con il palo colpito da Verna che ha fatto tremare Massolo e compagni. Era stato proprio l’estremo difensore rosanero a smanacciare il pallone coi pugni e ritrovarselo, qualche secondo dopo, stampato sul “suo” palo di destra. E’ stata l’unica vera conclusione degna di nota. I rosanero hanno rischiato qualcosa su almeno due contropiedi, ma l’imprecisione dei padroni di casa in alcune situazioni ha salvato gli ospiti.

Il Palermo ha provato tanto a verticalizzare, ma una sola volta si è reso pericoloso: Valente servito da De Rose ha provato un goffo pallonetto che è stato ripreso poi dallo stesso portiere avversario. A fine primo tempo uno spunto di Felici (il primo e l’unico della frazione) poteva sbloccare il match, ma soprattutto poteva essere sfruttato dagli attaccanti che, invece, si sono mossi male. Brava, anche la retroguardia avversaria, che ha allontanato la minaccia. Nella prima frazione di gioco i rosa hano avuto il merito di non far giocare il Catanzaro, ma il demerito di aver fatto poco o nulla in fase offensiva. Bene i due centrali, mentre Luperini ha dimostrato tutti i suoi limiti tecnici negli ultimi 30 metri: si è mosso, si, ma non ha mai dato l’imprevedibilità che un trequartista (in quel ruolo Baldini lo ha provato) deve dare.

Secondo tempo: punto che non serve, ma la strada è giusta

Come il primo, anche il secondo tempo ha fatto annoiare. La fatica nel creare occasioni e nel proiettarsi in avanti raramente si è vista così evidente come oggi. Da una parte e dall’altra, pochissimi sono stati i sussulti. A provarci di più è stato il Palermo, due volte, con Luperini: prima un tiro centrale, innocuo, docile, che è finito tra le braccia di Branduani. Poi, un destro da centrocampo fantastico (su un un pallone regalato dal Catanzaro) con il portiere dei padroni di casa che questa volta deve impegnarsi per mettere il pallone in calcio d’angolo (facendosi anche male a una gamba). Vivarini ha provato a cambiare le pedine del suo scacchiere, cercando di dare freschezza: dentro Carlini e Bombagi. Baldini, dalla sua, ha fatto entrare prima Floriano e Crivello, Poi anche Odjer e Brunori. Proprio dai piedi di quest’ultimo, è nata la palla gol più importante del secondo (e forse della partita): stop di tacco, protezione del pallone e destro a incrociare che finisce di poco alto.

L’attaccante di proprietà della Juventus ha prodotto in un minuto più di Soleri in un’intera partita. Negli ultimi 10 minuti è subentrata la paura, il Catanzaro ha fatto di più la gara nella seconda frazione, ma il Palermo è stata la squadra più pericolosa. I calabresi ci hanno provato fino alla fine, ma il muro rosa ha tenuto. Finisce, alla fine, come 18 anni fa (ai tempi Baldini pareggio all’esordio con la Salernitana). In generale, una gara povera di emozioni, ma intrisa di tutta la tensione del big match, della paura di non sbagliare, dell’importanza di non perderla. Una guerra di posizionamento, senza farsi male a vicenda. Un punto, che non serve, ma una voglia di lottare che lascia ben sperare. Lo 0-0 è giusto, ma ci sarà tantissimo da migliorare. Il Catanzaro è uscito tra i mugugni dei tifosi, i rosanero tra gli applausi dei suoi sostenitori al seguito. Il percorso è appena iniziato, la strada è quella giusta.

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