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Palermo, morditi le mani: bastava poco per un campionato diverso

C’è chi a questo punto della stagione sorride, chi si riprende, chi sbraccia, chi trema. C’è chi, come il Palermo, si morde le mani. E se sei “pazzo”, non è un gesto poi così strano. E il club di viale del Fante di certo non è sereno mentalmente. Schizzofrenico, con una duplice personalità, tante anime in una sola bandiera. In casa in un modo, fuori in un altro. Sono le tante sfaccetature della squadra di Silvio Baldini, che dal suo arrivo ha portato gioco offensivo e un po’ di filosofia (di vita) ma non ha guarito, almeno per il momento, quello che sembra essere il protagonista del film “Split” (il Palermo appunto), diretto da Night Shyamalan.

La cruda realtà in un sabato pomeriggio

Era sabato 19 febbraio, Palermo-Turris all’orizzonte, i tifosi che si preparavano all’ennesima buona prestazione casalinga condita dai 3 punti. Cosi è stato: 10° successo in casa su 14 incontri disputati, prestazione sopra le righe e 5 gol, 34° punto conquistato su 45 totali. Nulla di nuovo, se mai la solita pellicola di un film già visto, che ha stancato pure il suo regista. Il solito epilogo che, a questo punto, fa più arrabbiare il tifoso che non soddisfarlo (paradossalmente). Al termine dell’incontro, però, succede che il Bari perde 2-3 in casa contro il Campobasso e succede che la Virtus Francavilla perde a Catania. Succede che, oltre ad emergere la solita consapevolezza di un campionato condotto da parte dei rosanero sul filo dell’incostanza, viene fuori il rimorso. Perchè con pochi punti in più il Palermo sarebbe li a lottare per la promozione diretta.

Palermo, morditi le mani

5 punti, non di più. Perchè questo Bari ha perso la bussola e nel 2022 ha un rendimento da retrocessione. Qualcuno lo aveva pronosticato, qualcuno ne era certo. Ma in pochi forse avevano messo in conto che Pelagotti e compagni sarebbero scivolati in sesta posizione. Eppure così è stato. E quindi il Bari dalle parti di Palermo non si guarda più. Eppure da sabato l’occhio non può non essersi catapultato, quasi in automatico, su quel risultato lì: Bari-Campobasso 2-3. La cruda realtà sbattuta in faccia, la consapevolezza che, così come lo scorso anno, bastava poco per essere già adesso in corsa promozione. Allora, Palermo, morditi le mani, anche se in fondo non serve, come non serve pensare al passato e farsi mille domande. Nel calcio, però, nulla è casuale: l’antagonista del Bari è la squadra che ha fatto il mercato migliore. E gli sforzi, prima o poi, ripagano sempre.

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