Lo aveva promesso. E le promesse, un campione come Pellissier, le mantiene sempre. Con il Chievo ha scritto la storia: 517 presenze e 139 gol (il 100° lo mi se a segno al “Renzo Barbera” in Palermo-Chievo 0-2). Grande professionista in campo e fuori, come hanno testimoniato gli applausi da tutti gli stadi d’Italia al momento del suo addio al calcio, giunto nel 2019, all’età di 40 anni. Il Chievo nella sua pelle, motivo di grande soddisfazione, “stimolo” della sua vita, ma anche di profonda delusione, dopo il fallimento dell società.
E’ stata la macchia più grande, dal suo ritiro dal calcio, ma a volte l’amore va oltre e può fare grandi cose. Dalle ceneri, era stato infatti proprio Sergio Pellissier a rifondare il vecchio Chievo (fallito la scorsa estate) e a chiamarlo FC Clivense. Una società che punta sui giovani e che ha l’obiettivo di arrivare al professionismo, dalla Terza Categoria. Una missione non facile, ma sicuramente non impossibile con la tenacia di un uomo simile. Ma c’è di più: l’attaccante ex Chievo tornerà a giocare proprio nella Clivense, il 13 aprile, in occasione della penultima giornata di campionato.
A 43 anni l’ex bomber ha deciso di indossare di nuovo gli scarpini: “Avevo promesso di fare una presenza in questa squadra e le promesse si mantengono sempre – ha detto in esclusiva ai microfoni di Sky Sport -. Mi auguro di non fare brutta figura – ha poi asserito ironicamente – ormai non gioco da 3 anni. Prima scattavo, adesso non lo faccio più e il problema sarà sapermi gestire diversamente. Mi sono allenato in queste due settimane, farò l’attaccante perchè è quello che mi piace fare. Morirò da attaccante”.
Sempre a Sky Sport, Pellissier ha spiegato il progetto ambizioso della Clivense, che ha l’obiettivo di tornare quanto prima in Lega Pro, anche se la strada è davvero lunga e tortuosa: “Ho sempre guardato in casa nostra, ho preso esempio dai club migliori d’Europa che prendono i giocatori dal proprio vivaio, non altrove. Questo per me è il modello da seguire e la base del mio progetto”.
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