Palermo – Dal rigore al rasoterra, la dinastia Elia. E il papà si fa dare la maglia in regalo
Non era mai capitato che padre e figlio segnassero in rosanero.
Firmino bomber agli inizi degli anni 2000, Salvatore fa gol alla prima al Barbera.
Il cognome stampato. Orgoglio di genitore, nella C di quei tempi non era previsto avere la maglia personalizzata.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
L’articolo di Benedetto Giardina si focalizza sul peso del cognome che porta il numero 77 rosanero, Salvatore Elia. Un cognome che si traduce in una questione di orgoglio e tradizione familiare, sinonimo soprattutto di gol.
Tuttavia il Palermo non è nuovo a legami di parentela storici come quello instaurato tra il classe ’99 e il padre Firmino. A calcare il rettangolo verde del Renzo Barbera ci sono stati anche fratelli e cugini. Quello tra padre e figlio, nel caso di Elia, non era mai successo: Firmino, attaccante napoletano classe ’74, siglò 16 reti tra il 2000 e il 2001 e fu decisivo per la conquista del campionato di Serie C.
La tradizione, tramandata di padre in figlio, si concretizza in due momenti fondamentali che iniziano con un rigore e terminano con un rasoterra: dal 29 aprile 2001, giorno in cui Firmino segnava su rigore contro la Fidelis Andria, alla serata dello scorso sabato quando Salvatore timbrò il cartellino con il gol d’esordio in rosanero contro il Perugia, nella prima giornata di Serie B.
Curiosamente nel giorno in cui Elia esordì ufficialmente con i rosanero, nel match contro il Torino in Coppa Italia, il padre entusiasta avanzò una semplicissima richiesta: ricevere la maglia del figlio con su scritto il cognome dal momento che ai suoi tempi, per i club di Seire C, le maglie non recavano i nomi dietro.
21 anni dopo il figlio tiene ancora viva la tradizione di famiglia e con orgoglio può regalare la maglia al padre. Una favola sulla falsariga di quelle dei fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco o di Mariano e Pablo Gonzalez o, ancora, dei gemelli Filippini che hanno magicamente siglato una rete nella stessa partita in ocassione del derby contro il Catania. Da menzionare anche i cugini Pietro e Andrea Accardi, sebbene avessero vissuto epoche differenti nella storia rosanero. Quella degli Elia, tuttavia, rappresenta la dinastia con maggior numero di reti (16 per il padre, 1, attualmente, per il figlio).
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