Alle ore 20 di giovedì 1 settembre si è chiusa la sessione estiva del calciomercato. I giochi sono fatti, le rose sono definite. Da adesso a gennaio sarà il campo a giudicare chi ha fatto bene, chi ha fatto male, chi ha saputo meglio coniugare le esigenze di bilancio con l’allestimento di una squadra competitiva.
Stop al calciomercato: Il Parma doppia tutti, Palermo nella media
Come nella scorsa stagione, anche quest’anno il Parma è la squadra cadetta che ha speso di più sul mercato, con un totale di circa 16 milioni. L’anno scorso erano stati addirittura 31 i milioni messi sul piatto dalla proprietà del club emiliano, ma il risultato è stato un deludente 12esimo posto finale. I ducali hanno addirittura doppiato il club secondo in questa classifica, il Pisa che si ferma a poco più di 7 milioni, seguito dal Benevento del presidente Vigorito che ha speso intorno ai 6 milioni e mezzo. Appena giù dal podio troviamo il Palermo: il club rosanero di proprietà del City Football Group ha investito circa 6 milioni e 300 mila euro, rivoluzionando la squadra che proveniva dalla Serie C. In fondo a questa speciale classifica troviamo società che per rinforzare le proprie squadre hanno fatto ricorso esclusivamente a prestiti o calciatori svincolati, oppure a cessioni a titolo gratuito, come Cosenza, Perugia e Como.
Le retrocesse in attivo
Chi ha incassato di più in questa sessione di mercato sono le squadre appena retrocesse dalla Serie A. Questi club hanno infatti bisogno di cedere i giocatori con ingaggi pesanti, incompatibili con la serie cadetta. Il Cagliari, ad esempio, ha incassato circa 30 milioni ed il Genoa quasi 13. Il Palermo invece ha ceduto i propri calciatori solo in prestito o a titolo gratuito, senza quindi incassare nulla. Adesso che i telefoni dei direttori sportivi hanno smesso di squillare, quello che conta saranno soltanto i punti.
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