Pochi giorni e il Palermo affronterà il Cittadella nella sfida valevole per la decima giornata di Serie B. Domenica pomeriggio, alle ore 16:15, i rosanero ospiteranno nella splendida cornice dello stadio Renzo Barbera gli uomini di mister Edoardo Gorini.
Un impegno importante e fondamentale per entrambe le compagini. I padroni di casa, da una parte, proveranno ad agguantare i tre punti alla luce dei risultati negativi ottenuti negli ultimi incontri (basti pensare alla sonora sconfitta a Terni per 3-0 o la beffa ricevuta dal Pisa tra le mura amiche del Barbera, in un match che si concluse 3-3 contro tutte le previsioni). I granata, dall’altra parte tenteranno invece di riprendere la striscia positiva dopo un rendimento altalenante (una vittoria, due sconfitte e due pareggi nelle ultime 5 partite) e una tegola pesantissima in Coppa Italia contro il Torino, che dilagò 4-0 all’Olimpico lo scorso 18 ottobre. Difficile, molto, se pensiamo che la cadetteria in sé è stata paragonata ad una “Serie A 2”, ma non impossibile.
Lo sa bene Corini, subentrato a Baldini e già messo in discussione, e lo sa bene anche Gorini che, proprio come il collega rosanero, conosce la squadra in quanto ex giocatore e attuale guida tecnica.
Gli anni a Venezia fino all’approdo a Cittadella
Dopo aver vestito le maglie di Venezia e Corsico senza grandi risultati, Edoardo Gorini intraprese una lunga esperienza a Varese, dal 1994 al 2003. Con i biancorossi l’ex difensore classe ’74 collezionò ben 252 presenze, realizzando 19 gol. Terminati gli anni a Milano, l’1 luglio 2003 si legò all‘Albinoleffe trovando però pochi spazi come dimostrano le 14 presenze e le zero reti messe a segno.
Seguirono, dunque, due brevissime parentesi: la prima a Pavia dal 2004 al 2006 (53 presenze e 9 gol), la seconda a Ravenna nella stagione 2006/2007 (18 presenze e 1 gol). Successivamente Gorini decise di legarsi al Cittadella per 6 anni, dal 2007 al 2013: con i veneti divenne una vera e propria bandiera totalizzando 78 presenze e 2 reti. Chiuse definitivamente la carriera da giocatore proprio lì lasciando una forte impronta al punto da essere selezionato come osservatore del club.
Da giocatore ad allenatore granata
Appesi gli scarpini al chiodo l’ex difensore inaugurò nel 2013 una nuova carriera prima in veste di collaboratore tecnico (2013/2014), poi di viceallenatore (2014/2021), infine di allenatore ufficiale dei granata, dallo scorso 2021.
Adesso è pronto a riportare in alto quella realtà che per anni ha rappresentato buona parte della sua vita e casa sua nonostante il rammarico dei punti mancati in campionato e le occasioni sprecate per scrivere +3 in classifica.
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