Il Palermo di questo inizio di stagione è a dir poco altalenante ed a dimostrarlo sono i risultati. I punti racimolati sono solamente 9 e valgono il terzultimo e 17° posto in classifica; i gol segnati sono 9 e nella fase difensiva gli uomini di mister Eugenio Corini fanno fatica avendo raccolto il pallone dalla propria porta in 15 occasioni.
La squadra si è dimostrata dunque ancora poco pronta per le zone medio-alte della Serie B, ed avrà parecchia strada da fare (almeno rispetto a quanto si è visto in campo), specialmente sul piano della costruzione di gioco e della difesa della propria porta. Ma a tal proposito sorge spontanea una domanda: in fase d’interdizione e quindi per ostacolare lo sviluppo della manovra avversaria, non manca forse un interprete di un certo calibro e con una certa esperienza? Sulla carta no, in pratica sì; ecco che ritorna il nome del grande assente ingiustificato sin qui: Leo Stulac.
Dov’è finito il vecchio Stulac?
Leo Stulac è arrivato in Italia dalla Slovenia (suo paese d’origine) nell’ormai lontano 2016, dopo aver vestito per sei stagioni la maglia del Koper. Prelevato dal Venezia appena 22enne ha disputato con i lagunari un campionato di Lega Pro ed uno cadetto; il calciatore ha subito messo in mostra quelle che sono le sue peculiarità. Passato al Parma nel 2018, è rimasto alla corte dei ducali solamente una stagione, salvo poi approdare all’Empoli. Con gli azzurri ha calcato il terreno di gioco per tre stagioni raccogliendo 90 presenze tra A e B, segnando 7 reti e fornendo 10 assist. Forza fisica, grande abilità di lettura in fase d’interdizione, ripartenza, tiro dalla distanza e su calcio piazzato; queste sono le caratteristiche principali mostrate da Stulac in qualsiasi squadra abbia giocato. Ma nel Palermo perché non ha ancora fatto vedere tutto ciò? Il 4-3-3 non lo fa forse esprimere al meglio? Problema di ambientamento o forse fisico? E, come se non bastasse, nelle ultime 2 giornate di campionato si è seduto in panchina lasciando spazio a Claudio Gomes.
Le difficoltà del calciatore
L’unica vera domanda a cui si può dare una risposta è la prima. Il 4-3-3 non dovrebbe essere un problema per lo sloveno, perché ha già ricoperto il ruolo d’interditore nell’Empoli con lo stesso schieramento ottenendo grandi risultati. Stulac potrebbe dare tanto, anzi molto di più ad un Palermo ancora poco incisivo, aggressivo e poco preciso. Saprebbe interpretare benissimo le due fasi in mezzo al campo e potrebbe fare la differenza, ma non lo ha ancora dimostrato e nell’ultima partita contro il Sudtirol ha lasciato il terreno di gioco dopo 45′ minuti (probabilmente una bocciatura che spalanca le porte a Damiani). Fino ad ora oltre ad un assist per Segre nella gara poi persa contro l’Ascoli, e la sfida di grande sostanza contro il Genoa, ha giocato partite al di sotto delle sue doti. Le qualità e l’esperienza ci sono, Stulac può e deve fare la differenza. Per le sorti del Palermo un suo cambio di passo potrebbe essere decisivo.
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