Arbitri – L’AIA nella bufera. Procuratore arrestato
Accusato di traffico di droga: scoppia un caso politico.
D’Onofrio nominato procuratore quando era già indagato.
Nell’ambito di un’operazione antidroga internazionale.
Rosario D’Onofrio indagato per traffico di droga. Attonita la Figc, Gravina: «Sono sconcertato». Gli arbitri:«Noi parte lesa». Ma tanti punti oscuri.
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Edmondo Pinna ci in forma di un fatto increscioso ché riguarda la classe arbitrale ed in particolare il procuratore dell’AIA Rosario D’Onofrio arrestato giovedì per traffico internazionale di stupefacenti. Un episodio che ha lasciato sconcertato il presidente Gravina che ha dichiarato come la FIGC “…assumerà tutte le decisioni necessarie a tutela della reputazione del mondo del calcio e della stessa classe arbitrale”.
Non è successo niente prendiamoci… una camomilla.
Ciò che lascia veramente stupiti è che nessuno abbia fatto dei controlli sulla persona per un ruolo così estremamente delicato cioè quello di procuratore degli arbitri che significa effettuare indagini sugli arbitri stessi. Perché D’Onofrio /detto anche Rambo, Rosco o Rox) sarebbe già stato fermato e arrestato nel maggio del 2020 sempre per lo stesso motivo cioè traffico di stupefacenti e sarebbe stato condannata a due anni e otto mesi.
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D’Onofrio era un ex ufficiale dell’Esercito sospeso per motivi disciplinari e faceva parte di una organizzazione che trafficava in hashish e marijuana tra Spagna e Italia, nascosti in un carro funebre durante il periodo del lockdown per covid. In quel periodo nessuno poteva uscire di casa ma D’Onofrio, con una divisa militare addosso, poteva invece girare liberamente e se ne vantava anche al telefono “…Oh mi ha appena fermato la polizia locale. M’ha visto in divisa, il tesserino, m’ha salutato militarmente e ha detto: “no, no, grazie… buona giornata!”
La notizia ovviamente ha sorpreso anche l’associazione italiana arbitri che si sente tradita. Ma i punti oscuri rimangono tanti perché si doveva e si poteva usare maggiore attenzione nel nominare una figura apicale così delicata.
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