Non è un luogo comune quello di vedere realmente il carattere e la tempra di una persona nei momenti di difficoltà. Ad emergere nei momenti bui è la personalità. Brunori non ha avuto bisogno di dimostrarla contro il Benevento, si conosce bene la caratura dell’attaccante, ma è stato necessario spingere il pallone in rete. Il segnale lo ha dato a se stesso e a tutti i compagni.
“Sono e siamo presenti” avrà probabilmente pensato il bomber durante l’esultanza polemica subito dopo il gol. Si spera in ogni caso che gli indici le prossime volte siano rivolte al cielo o verso la curva rosanero per esultare dopo un gol, perché questo giocatore può sollevare gli “oh” di stupore con le sue giocate.
Brunori c’è sempre
Brunori c’è sempre ed in qualsiasi parte del campo. Studiando le partite, rivedendo le immagini, gli highlights, quel numero 9 sembra una trottola senza meta. Torna a supporto della difesa e del centrocampo, segna e fa segnare. Come si può definire un giocatore del genere se non totale e onnipresente? In 15 partite giocate in Serie B quest’anno, ha segnato sette gol e servito ben 3 assist. Quanti gol ha segnato il Palermo in questo campionato? 15. L’italo brasiliano quindi, facendo una semplice e veloce analisi, ha messo il proprio zampino in 10 occasioni. Quasi il 70% di ciò che hanno costruito i rosa sino a questo momento, porta il nome di Brunori.
La rete decisiva di ieri siglata a Benevento però ha un’importanza enorme. Non solo perché ha portato 3 punti al Palermo dopo una gara delicata vista la classifica. Ma anche perché ha evitato che si aprisse un buco nero fatto di astinenza e prestazioni opache. Quando un attaccante per due partite di fila sbaglia due rigori decisivi, anche il più semplice degli stop alla terza gara può risultare impossibile. Brunori non anticipa solo difensori, ma anche crisi profonde.
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