Si parla di Petkovic e non potrebbe essere altrimenti: è lui l’eroe croato che si è opposto all’egemonia imposta dai brasialiani di Neymar nella sfida Mondiale di ieri sera. 1-1 e calci di rigori che poi hanno sorriso alla formazione con la maglia bianca e rossa a scacchi con gli errori del madrileno Rodrygo ed il parigino Marquinhos.
L’articolo di Fabio Tartamella, sulle colonne de La Repiubblica, si sofferma proprio sul giocatore croato con un passato in Sicilia con le maglie di Trapani e Catania.
Durante la sua esperienza trapanese, il gigante croato, ha trascinato la formazione granata ad un passo dalla massima serie. Tanti pensieri nella città di Trapani, come quando inviava soldi alla propria famiglia dal Bar di Via Fardella a Trapani, chissà che Petkovic dopo il gol non ci abbia pensato. Una stagione, quella del Trapani in B, impressionante, soprattutto per il girone di ritorno con una serie di vittorie impensabili.
I compagni lo volevano bene anche se qualche volta faceva qualche capriccio come quando, durante il riscaldamento della sfida contro La Spezia, rimase senza pallone si andò a sedere per protesta; o quando non riuscendosi a svegliare per il sonno profondo, la squadra dovette chiamare i Vigili del Fuoco, perchè l’attaccante non rispondeva. Punizione e panchina per l’attaccante con Cosmi che lo fece entrare nel secondo tempo e lui rispose con un gol. Oppure ancora quando in trasferta andò a ballare con la maglia del Trapani dal gioco.
Ma Bruno Petkovic era anche altro, come quando dopo la finale play-off persa contro il Pescara, tanto era la delusione, che rimase fino all’ultimo nello spogliatoio granata uscendo per ultimo. La sua casa era Trapani, non voleva andare via.
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