Di Mariano, lo specialista adattato
Non è un bomber ma il suo apporto è fondamentale in questo Palermo
Come spesso accade, nel calcio e non solo, i lineari piani iniziali con l’andare del tempo, si modificano, vengono piegati alle esigenze che la realtà presenta. Qualcosa di più complesso ai quali giocoforza bisogna adattarsi. Se questo concetto avesse le sembianze di un giocatore sarebbe certamente Francesco Di Mariano. Ala sinistra dal piede destro, ha fatto vedere le cose migliori giocando largo, cercando di mettere in porta i compagni con cross e verticalizzazioni. Uno specialista del settore, una garanzia per la categoria. Quasi duecento presenze in Serie B e due promozioni consecutive, conquistate a Venezia e Lecce, prima di arrivare per la prima volta a casa, al Palermo.
Di Mariano e il lavoro da legante
Quando il direttore sportivo Rinaudo lo chiama per farne uno dei pezzi pregiati della campagna acquisti estiva del primo Palermo targato City Group, l’idea sembra chiara a molti. È l’ala sinistra scelta per mandare in gol Brunori e compagni, con Leo Stulac in cabina di regia a smistare palloni e Salvatore Elia a chiudere il tridente dall’altra parte. In panchina c’è Eugenio Corini, che ritrova Di Mariano, dopo averlo avuto giovanissimo nella sua prima esperienza in serie B, a Novara.
Ma la squadra è nuova e totalmente rivoluzionata. I sintomi di un mercato figlio di una rivoluzione societaria e tecnica effettuata a ridosso della nuova stagione si vedono tutti. In campo non ci si conosce affatto e la forma fisica di molti non è delle migliori. Ma il campionato non aspetta e non perdona e quindi lo choc iniziale delle cinque sconfitte nelle prime sette giornate è presto fatto. Per tornare a fare punti è necessario fare qualche cambiamento. In difesa e a centrocampo cambiano alcuni interpreti, ma soprattutto per non lasciare troppo isolato Brunori viene chiesto a Di Mariano di accentrarsi. Un lavoro più da legante con il resto della squadra, spesso spalle alla porta, oltre a quello senza palla, quello sì sulla fascia per aiutare i compagni in fase di non possesso.
In termini quantitativi le prestazioni però non sono mai mancate. La maglia è sempre più che sudata, le corse a perdifiato a rincorrere gli avversari o a farli ammonire ci sono sempre state. E anche l’apporto sostanziale nei gol del Palermo è evidente. Dal suo piede nascono i gol vittoria in casa contro Genoa, Parma e Bari, o a Modena dove si procura il rigore e successivamente manda in gol Valente mentre a Brescia appoggia di testa l’assist per Segre. Senza dimenticare gli assist a Brunori contro Spal e Cosenza, oltra al gol, l’unico per ora, contro il Pisa.
Un contributo certamente positivo, al netto delle imprecisioni sotto porta per mancanza talvolta di lucidità o freddezza e per migliorare la fase realizzativa sono arrivati Verre e soprattutto Tutino. D’altronde Di Mariano non è mai stato un goleador, il suo curriculum parla di quattro-cinque gol a stagione. Magari adesso è leggermente sotto media, e il gol che manca da quattro mesi incide nella testa di un giocatore che ha sempre fatto il suo. Il gol tornerà, magari già sabato a Bolzano.
A cura di Giuseppe Calcaterra
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