Il 2020 e il 2021 non sono sicuramente stati due anni particolarmente fortunati per il mondo del calcio italiano, e più in generale per quello mondiale. Nel nostro Paese però, complice un momento di profonda crisi e chiusure dovute al lungo lockdown per impedire la diffusione del coronavirus, molte squadre sportive hanno dovuto affrontare una serie di difficoltà.
Tutto questo si è tradotto in una lunga lista di club che, ancora oggi, si trovano a fare i conti con la ripresa dei propri bilanci che, fino a solo due anni fa, erano profondamente in rosso. Una delle cause principali di questa profonda crisi, lasciando da parte il discorso legato alla pandemia, e sicuramente il problema delle sponsorizzazioni, argomento che torna puntualmente fuori da quando è stato attivato il Divieto di pubblicità da parte delle aziende di betting. Cerchiamo di fare un po’ il punto della situazione!
Calcio sponsorizzazioni: che cosa è successo negli ultimi anni
Alcune squadre di serie A e di B, comprese quelle più grosse e blasonate, hanno chiesto a gran voce per mesi il ritiro del Decreto dignità, introdotto proprio per evitare qualsiasi forma di pubblicità al gioco d’azzardo. Non siamo qui per contestare la scelta ovviamente, ma questa decisione ha rappresentato una grande beffa, poiché il giro d’affari che deriva dalle scommesse sportive sul calcio sui siti CasinoDeps continua a crescere in modo esponenziale. Ha affrontato un momento di difficoltà, sempre nel periodo del 2020, ma ha recuperato il suo successo nei mesi successivi.
Ha quindi davvero senso continuare ad evitare il discorso delle sponsorizzazioni pur sapendo che il fatturato di moltissimi casinò online e siti scommesse in Italia continua ad aumentare a livello mondiale?
La grave perdita economica
Per capire quanto sia stata grave e pesante questa scelta per molte società sportive, in particolare calcistiche, è giusto chiamare in causa i numeri. A partire dal 2018, anno in cui è entrato in scena il divieto, i club italiani hanno perso complessivamente 100 milioni di euro annui di entrate sicure. Riuscire quindi ad arginare la crisi diventa abbastanza complicato per tantissime società che si trovano a non recuperare il forte ammanco che hanno registrato. Senza contare, come detto nel capitolo precedente, che questa scelta non ha sortito gli obiettivi e risultati sperati.
Com’è cambiato il settore scommesse
Mentre la maggior parte delle squadre italiane di calcio si trovavano a fare i conti con i propri bilanci, tantissime piattaforme di scommesse sportive stavano vivendo il loro periodo d’oro. I giocatori italiani non amano solo scommettere sul campionato di serie A, ma amano farlo su tantissimi eventi, sia calcistici che legati ad altre discipline. In modo particolare si sono diffuse le dirette streaming da seguire sulle piattaforme di betting online e, al tempo stesso, le scommesse live. Sono in particolare questi due fattori ad aver contribuito al grande successo delle scommesse sul calcio negli ultimi 2 anni. Se pensiamo alle scommesse “in tempo reale”, apriamo un capitolo che è considerato tra i più interessanti attraenti per i giocatori.
Seguire una partita in diretta sul sito del proprio bookmaker di riferimento permette al giocatore di piazzare una serie di scommesse secondarie su tutti i possibili fatti e le azioni che si svolgeranno mentre la partita si sta svolgendo. A rendere così allettanti i pronostici in questo caso sono le quote che risultano essere molto più interessanti rispetto a quelle che si possono trovare nei pre-partita.
Conclusione
Viste le continue nuove tendenze e i numeri che i bookmaker riescono a realizzare annualmente, sembra abbastanza ovvio sperare che la situazione legata a queste sponsorizzazioni di calcio possa presto cambiare. E potrebbe essere davvero molto pericoloso, soprattutto per le società più piccole, continuare a percorrere questa strada, ritrovandosi di fronte a un divieto che non aiuta a costruire un settore più sicuro, sia per quanto riguarda lo sport che le scommesse sportive.
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