Brunori, bomber da trasferta che vuole tornare a festeggiare sotto la curva
Fare gol è importante, fondamentale per chi gioca in attacco, e non importa come ci si arrivi a far attraversare la linea di porta al pallone. Perché il gol dà fiducia, al marcatore e a tutta la squadra. Spinge a far meglio.
Mai come quest’anno Matteo Brunori ci ha insegnato che fare gol è difficile e che dal dischetto non è facile come sembra. 15 gol in 32 partite (media di quasi un gol ogni due partite) nella stagione della maturità, a dimostrazione di qualità tecniche e morali che con le categorie inferiori avevano poco a che vedere. E questi 15 gol non sono stati facili o frutto del caso a maggior ragione in una squadra che per tante partite ha avuto difficoltà a creare situazioni che potessero portare Brunori e compagni ad un tiro pulito verso la porta avversaria.
Proprio per questo salta all’occhio la differenza in termini realizzativi tra i 5 gol al Barbera e i 10 realizzati fuori casa. E se tutti i gol sono importanti è lo stesso importante per l’attaccante e per Corini vedere come questi gol sono arrivati.Mentre fuori casa è riuscito a sfoderare un repertorio completo, con la specialità dell’attacco alla profondità, il primo, e finora unico, gol di Brunori tra le mura amiche su azione risale addirittura al nove settembre contro il Genoa. Per capirci, Mateju giocava ancora a sinistra, Stulac era titolare a centrocampo e sulle ali agivano Elia e Di Mariano. Calcisticamente parlando una vita fa. Prima e dopo gli altri gol sotto Monte Pellegrino derivano da calci da fermo, come l’ultimo, su rigore, contro la Reggina lo scorso cinque febbraio. In mezzo occasioni potenziali come il tiro sottoporta contro il Sudtirol, la ribattuta sul rigore contro il Venezia o la conclusione a un millimetro dal palo contro il Frosinone.
Allora forse per questo abbiamo assistito ad azioni personali, dove il sano egoismo dell’attaccante è ecceduto a scapito di compagni meglio piazzati. Per sfatare questo tabù dovuto anche alle difficoltà della squadra di Corini di creare azioni da gol pulite in casa contro squadre che occupano bene gli spazi.
Sabato arriva il Benevento che in trasferta ha la media di almeno un gol subito a partita. Certamente non una partita semplice, come se quest’anno ce ne fosse stata almeno una, ma alla portata di una squadra che vuole uscire dalla spirale negativa con una sola vittoria nelle ultime dieci partite.
Giuseppe Calcaterra
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