Nel tardo pomeriggio di ieri, tra un’azione e l’altra degli uomini di Eugenio Corini, è sorta spontanea una domanda: ma un americano e uno scozzese, a Palermo e con la maglia rosa, chi li aveva mai visti? Rispondiamo noi: nessuno. Qualcuno potrebbe controbattere e affermare il contrario; potrebbe confermare di aver notato e non poco, lo scorso 24 agosto, lo stesso statunitense che si è visto contro Reggiana e Feralpisalò, al Barbera e contro il Melita. Certamente sì, ma non si trattava di una gara ufficiale. Di chi stiamo parlando è ovvio: Kristoffer Lund.
Palermo: l’impatto Lund…
Il terzino ex Hacken lo scorso 21 agosto è diventato un giocatore del club di Viale del Fante a tutti gli effetti e qualche giorno dopo è riuscito a ottenere una convocazione in Nazionale, una convocazione con gli USA. Questa chiamata, importante per un calciatore che sin qui si è mostrato estremamente pratico perché non è facile arrivare dalla Danimarca e adattarsi egregiamente al campionato di Serie B italiano, ha riscritto la storia del Palermo. Lund è infatti il primo giocatore americano, in maglia rosanero, a calcare il terreno di gioco del Barbera. Lo stesso discorso vale per lo scozzese della squadra: Liam Henderson.
…e quello Henderson
Arrivato 7 giorni esatti dopo Lund, dunque il 28 agosto, è diventato ufficialmente il primo calciatore proveniente dalla Scozia a indossare la maglia con i colori del dolce e dell’amaro. E che esordio nell’impianto del capoluogo siciliano ieri. Una partita di sostanza, grinta ed efficacia: un esempio lampante di quanto espresso da Corini nell’ultima conferenza stampa, ovvero la voglia di aggiungere personalità al Palermo.
Henderson e Lund, contro la Reggiana e soprattutto contro la Feralpisalò, si sono mostrati pronti e carichi per un campionato estremamente complesso. I rosa ieri hanno viaggiato sulle ali dell’entusiasmo e si sono regalati il secondo +3 consecutivo, mettendo in mostra anche spettacolo e dominio: i gol segnati sono tre ma potevano starcene molti di più. Insomma sia lo statunitense che lo scozzese hanno impattato brillantemente. Ma se il risultato è questo, ben vengano: d’altronde quando Palermo non è stata accogliente? Ve lo diciamo noi: mai.
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Non è stato il primo. Tra i pionieri ve ne era più di uno. Anzi, più che gli inglesi è più probabile che siano stati gli scozzesi a portare il calcio a Palermo considerato che la Anchor Line (grande compagnia di navigazione scozzese) e i suoi marinai a Palermo erano di casa.
Tanto per essere precisi.
Basta documentarsi (prima) con il dott. Giovanni Tarantino consulente scientifico del Museo rosanero di cui ha curato l’allestimento.