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Palermo, in Serie B nessuno meglio di Corini. Lo dicono i dati

Palermo, in Serie B nessuno meglio di Corini. Lo dicono i dati

Tre punti che pesano come un macigno…ma per le concorrenti. Il Palermo nella serata di ieri non ha soltanto rifilato tre scoppole a un Venezia pericoloso solo a tratti ma, come se non bastasse, ha attivato il flusso di pensieri negativi nelle menti delle inseguitrici. Una squadra che reagisce in questo modo, dopo una sconfitta, possiamo dirlo immeritata e inaspettata contro il Cosenza, vuol dire che ha in testa un solo obiettivo.

Leone d’oro a Brunori…e Corini

Inutile nascondersi dietro gesti o frasi scaramantiche quando la voglia è la stessa: dai giocatori in campo passando per i tifosi sino ad arrivare al mister. Contro gli arancioneroverdi, i rosa, hanno sfatato senza mezze misure un tabù lungo vent’anni: un 1-3 netto in casa di una squadra, quella di Paolo Vanoli, ancora imbattuta…prima di ieri. Ed è ancora più importante aver ritrovato il capitano: Matteo Brunori è ritornato Re Mida per una notte e non vorrà di certo fermarsi. Un digiuno che sembrava oramai destinato all’eternità per molti, spezzato da una tripletta da vero bomber famelico.

Palermo: in Serie B mai un avvio simile

Ma nella notte veneziana non è stato il solo Brunori a essersi aggiudicato il Leone d’oro: anche Eugenio Corini, infatti, ha riscritto la storia del Palermo nell’era dei tre punti in Serie B. I rosa con lui, hanno raccolto 13 punti dopo sei partite disputate. Mai, prima d’ora, il club di Viale del Fante aveva avuto una simile partenza. Nemmeno nell’anno della storica promozione del 2003/2004 il Palermo raggiunse un simile traguardo: in quella stagione, dopo sei gare, i punti racimolati furono 9.

Solo nel 2017/18 la formazione guidata da Bruno Tedino riuscì ad avvicinarsi alla situazione attuale: 12 punti. E, come se non bastasse, anche in fase difensiva il Palermo non ha mai fatto meglio di questa annata (almeno sin qui): 3 reti subite, 10 quelle segnate (eguagliato lo stesso dato del 2018/19 dopo sei gare). Insomma i dati parlano chiaro, così come la voglia mostrata in campo dai giocatori: nessuno ha fatto meglio del mister bresciano. Ma adesso bisognerà ritornare con i piedi per terra e pensare all’insidiosa gara contro il Sudtirol.