Serie B – Caro campionato, quanto mi costi
Quasi 300 milioni spesi dai 20 club per i giocatori, guida la Samp
La Lega B ha distribuito il prospetto: 259 per la parte fissa, il resto variabile. Pareggio di bilancio grazie ai presidenti
Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Nicola Binda sottolinea che la Lega B ha distribuito ai Club il prospetto con le spese fisse dei tesserati cioè giocatori, allenatori e settore giovanile ed il totale è di circa 259 milioni. Da una parte si capisce come le 20 squadre di B costano solo come la Juventus della passata stagione dall’altro si intuisce che i contributi dati ai Club sono circa la metà. La differenza viene pareggiata dagli incassi, dagli sponsor e dai presidenti. I 259 milioni non solo il totale dei costi perché vanno aggiunti bonus e i fondi relativi alla fine carriera, i contributi previdenziali, cosa che fa lievitare la parte fissa di circa il 25%.
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Dunque si superano i 300 milioni come cifra complessiva che i club di serie B danno ai giocatori. Ogni società poi ha come entrate quelle della legge Melandri, dei diritti TV e altro raggiungendo una cifra di circa 160 milioni. Per pareggiare dunque bisogna far leva sugli incassi del botteghino, sul marketing ma quasi ovunque devono intervenire le società per pareggiare la situazione.
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Analizzando il dato si vede come ci sia un calo dell’8% rispetto al 22-23 merito anche delle politiche per la promozione dei giovani italiani. È evidente che alcuni Club come il Parma hanno ridotto i costi mentre altri come il Como li hanno aumentati tuttavia la promozione di squadre che avevano costi da Serie A come Cagliari e Genoa ha fatto passare il dato. E’ confermato che chi scende dalla Serie A costa di più perché si portano dietro stipendi pesantissimi per la serie B che possono calmierare grazie al famoso paracadute. Anche oggi tra le società che spendono di più abbiamo le retrocesse anche se Sampdoria e Spezia hanno pensato di ridurre le spese mentre solo la Cremonese ha anche cercato di investire.
Guardando l’elenco (che vi presentiamo e pubblicato sulla Gazzetta), in testa c’e sempre la Sampdoria con 27,4 milioni poi il Parma con 23,1 terzo il Como con 22,5, la Cremonese con 22,2 e via via il Palermo con 17,9. Poi c’è un solco clamoroso perché tutte le altre 12 squadre non costano più di 10 milioni, riferendosi soltanto alla parte fissa. Partendo dal basso il Cittadella è il club più virtuoso con 4,5 milioni e precede il Lecco e il Sudtirol. I numeri trovano soltanto un parziale riscontro dal campionato perché per esempio la Sampdoria costa più di tutti ma è nelle zone basse della classifica; al contrario il Cittadella formichina è in zona playoff. Club come Parma, Venezia, Cremonese, Como e Palermo confermano con i punti che i soldi sono stati spesi bene mentre altre come lo Spezia hanno sbagliato qualcosa. Il Modena invece dimostra che con poca spesa si può avere una massima resa.
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