E poi dicono che i mafiosi siamo solo noi

Serie B – E poi dicono che i mafiosi siamo solo noi

Giorni caldi, caldissimi per alcuni club di serie B. Piazze in fermento e contestazioni più o meno civili. A Palermo l’oggetto principale della contestazione del popolo rosanero è sicuramente il tecnico Corini che viene fortemente ma civilmente invitato a dimettersi. A La Spezia invece, l’oggetto della contestazione è la società e qui i toni sono un pizzico meno civili.

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Se a Palermo si è contestato in maniera forte ma civile, con striscioni, comunicati o cori, in Liguria si è andati ben oltre. La tifoseria dello Spezia, dopo la delusione della passata retrocessione, non tollera più le zone basse della classifica, teme la retrocessione e dopo il deludente pareggio casalingo con la Ternana ha manifestato tutta la sua rabbia in diverse puntate.

Prima la macchina incendiata al giocatore Verde, poi tre uomini incappucciati si sono presentati sotto casa di un dirigente del club spezino chiedendone le dimissioni con fare minaccioso. Ma l’episodio che ha avuto maggiore clamore mediatico è stato lo striscione esposto nella cancellata della sede del club (che recitava Tempo scaduto) ma soprattutto la testa di maiale mozzata appoggiata sotto lo striscione.

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Incendio, minacce e testa mozzata: ma non sono tutti gesti riconducibili ad atteggiamenti mafiosi? Simbolicamente  la testa di maiale è un simbolo intimidatorio, un avvertimento.

Chi ha la memoria lunga ricorderà una scena del film  Il Padrino in cui veniva posta sotto le lenzuola di chi si voleva minacciare, una testa di cavallo come  avvertenza (un’offerta che non può rifiutare…). Possibile che nella civile e settentrionale Liguria si utilizzino strategie malavitose? Qualcuno dirà tutto il mondo è paese. No, tutta l’Italia forse… non il mondo

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