Palermo – Solo con i pareggi, ai playoff non si fa tanta strada. E bisogna arrivarci con entusiasmo
Non è questione di punticino o meno, è questione di mentalità. Serve una mentalità vincente
Maledettamente prevedibile. E così è andata. Come a Cosenza, anche lì prevedibile. Ora speriamo che con la Reggiana si veda qualcosa di diverso. Una partita di calcio aperta e combattuta.
Tutti contenti e soddisfatti ma pareggiando pareggiando non si va lontano e si rischia pure dietro. Tutti contenti ma forse un po’ meno quelli della nord perché cantare vogliamo undici leoni o vogliamo sangue e sudore fa capire che proprio contentissimi della spartizione della posta i fans non erano. Ma andiamo con ordine.
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Ieri Catanzaro-Cremonese, un big match che poteva avere diversi risvolti per la classifica. E invece il pareggio lascia tutto inalterato. Il quarto posto (oggi a meno 8) è bello che andato dunque l’unico motivo di interesse è puntare i calabresi (oggi avanti di 4 punti) e insidiare il quinto posto, minimo obiettivo stagionale suggerito dalla società ad inizio stagione (ed al momento disatteso). Ma attenzione dietro anche se il pareggio (per fortuna) del Brescia non gli ha consentito di accorciare sui rosa ed insidiare l’attuale posizione della squadra di Mignani. E se fra quinto o sesto posto cambia poco, arrivare settimi o ottavi sarebbe devastante e complicherebbe la strada playoff.
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Tutto questo per dire che se il punto racimolato con la capolista può avere i suoi risvolti positivi (più equilibrio, nessun gol, buon palleggio etc), la mancata vittoria nell’era Mignani, alla lunga può creare grattacapi o ansie, quelle di essere scavalcati da chi insegue. Non è successo ma occhi aperti. Insomma con i pareggi non si va lontano, magari serviranno a non creare malumori, malcontenti o crisi ma in un calcio da 3 punti a vittoria non fanno fare tanta strada. E soprattutto, con i pareggi il Palermo ai playoff uscirebbe al secondo turno.
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Il punto non è tanto se il pari con la capolista va considerato buono o meno buono, se il bicchiere è mezzo pieno o vuoto. Il punto è la mentalità. Per essere protagonisti agli spareggi promozione bisognerebbe arrivarci col vento in poppa, con entusiasmo e autostima che al contrario i pareggi non alimentano. Dunque obbligatoria un’inversione di tendenza, un fuoco vivo per trovare quella vittoria che manca da troppe partite: un solo successo in 8 gare, pochissimo. Speriamo che almeno con la Reggiana si possa assistere ad una partita con meno “tatticismi”…
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A volte gli ultras sono incomprensibili, dopo Venezia (dove siamo stati presi a pallate) cantavano “siamo sempre con voi” ieri dopo un buon pareggio cantavano “vogliamo sangue e sudore “ …. boh!