Palermo – Ma non c’è solo un colpevole
Questo il titolo dell’editoriale di Luigi Butera sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo sottolinea come nel calcio c’è poco spazio per il romanticismo e nonostante le buone intenzioni di partenza del presidente Mirri, contano i risultati. L’esonero di Boscaglia di fatto smentisce la volontà di Mirri di non operare come il vecchio Palermo e garantire continuità in panchina. Perché sia con un presidente del nord che con uno tifoso, comandano i risultati e Boscaglia ha fallito. 9 sconfitte sono troppe anche per chi voleva dare un taglio netto con le abitudini di chi lo ha preceduto.
Adesso basta: Sagramola, Castagnini e Boscaglia diano le dimissioni per il bene del Palermo
Boscaglia paga il conto anche perché si è dimostrato presuntuoso: invece di adattarsi al materiale a disposizione, ha preteso che i giocatori sposassero le sue convinzioni tattiche. Così si spiegano le 26 formazioni diverse schierate e non sempre per infortuni o squalifiche. Anche il tentativo in extremis di recuperare i senatori della squadra è stata la conferma di una gestione poco oculata delle risorse a sua disposizione. Era evidente che da qualche settimana in campo c’era anarchia.
L’esonero del tecnico però dimostra il fallimento del progetto e dunque anche di chi lo aveva costruito: responsabilità che dunque vanno condivise anche con Sagramola e Castagnini, che hanno commesso una serie infinita di errori dalla costruzione della squadra alla programmazione della stagione (come si legge anche nella relazione semestrale a pagina 8). In un mondo ideale probabilmente sarebbe finita in maniera diversa invece si è assistito ad un doppio colpo di teatro: esonero di Boscaglia e squadra al suo vice. Sa tanto di gattopardesco.
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