Catania e Joe Tacopina, sì? Forse? Nel club etneo, il closing ancora non arriva. Ne parla a riguardo Giovanni Ferraù, avvocato e presidente della Sigi, protagonista di aver salvato in estate la matricola. Di seguito le sue parole in un post pubblicato nei propri canali social.
Rivincita
“Da svariati anni una società di capitale non paga alcuna imposta e tassa – afferma –, salvo il minimo necessario per proseguire la sua attività. Ad un certo punto, a luglio 2020, si era ad un passo dal fallimento. Tutti avrebbero perso tutto. Tutti avrebbero preso zero euro. Da otto mesi, la stessa società, salvata dal fallimento (insieme a tutti i creditori insoddisfatti), ha la possibilità concreta di pagare le imposte e le tasse mai pagate e con essa l’opportunità di rilanciare non una società ma la società catanese”.
Nessun passo falso
“Dall’altra parte – prosegue -, dopo il silenzio degli ultimi anni, dopo che a luglio avrebbero perso tutto, oggi si pongono una serie di interrogativi, richiedendo documenti su documenti, sollevando problemi su problemi. La sensibilizzazione di un’intera città, la possibilità di un rilancio cittadino, l’opportunità di far girare l’economia locale con importanti investitori? Perdere un’occasione del genere sarebbe insopportabile”.
Catania e il closing, non si molla
“Restiamo fiduciosi e speranzosi ma preoccupati dai tempi. Non ci arrendiamo e andiamo avanti, oggi, subito, senza perdere tempo (mai perso)! La prossima settimana deve essere LA settimana, basta più attese! Noi siamo il Calcio Catania e siamo sicuri che “oltre” ci aspetta un futuro glorioso!”, ha concluso.
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