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Salvatore Schimmenti: la mia Germania rosanero

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Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero negli ultimi 12 anni – dal 2006 al 2018 – sono emigrati più di tre milioni di italiani, con un aumento pari al 64,7%. La percentuale più alta di emigrati, manco a dirlo, proviene dalla Sicilia. Ogni anno circa 20.000 siciliani, di un’età compresa tra i 20 e i 40 anni, decidono di lasciare la nostra Regione. Solo da Palermo nel 2017 sono emigrate circa 10.000 persone; meta più gettonata è la Germania, la nuova terra promessa.

Salvatore Schimmenti – Turiddu – è andato via dalla sua Villabate tanti anni fa, in mano una valigia piena di sogni e di molte speranze:
“Sono andato via dalla Sicilia nell´ottobre del 1980 – racconta Salvatore – ero con un amico che aveva parenti in Germania, la mia idea era quella di rimanere solo qualche anno. Ma il primo impatto con la realtà tedesca é stato così positivo da farmi rinviare sempre il ritorno in Sicilia. Dopo 3 settimane, infatti, grazie ad un capo-reparto italiano, avevo già trovato lavoro in una ditta di trasformatori elettrici. Mentre il tempo scorreva io mi integravo sempre di più e dentro di me aumentava la voglia di rimanere, perché vivevo in una dimensione dove c’era meritocrazia e dove non c’erano mafiosetti nostrani. Vedevo, inoltre, come i genitori tedeschi educavano i figli, mi convincevo quindi sempre di piua crearmi una famiglia in Germania, volevo far crescere i miei futuri figli in una realtà molto più avanzata, in tante cose, rispetto a quella nostra. Quando ho conosciuto mia moglie Birgit é stato come se avessi ancorato ancora di più le mie radici in terra crauta. Ci siamo sposati e abbiamo avuto 4 figli, tre maschi e una femmina, Tobias, Alessio, Mara e Daniel, che è già volato già in cielo ed al quale Eugenio Corini aveva regalato la sua maglia autografata.”

Come seguivi il Palermo e cosa ha significato per te – emigrato – il Palermo in serie A?
E’ stato un momento di grande riscatto sportivo, acquistai la parabola e con tutti i palermitani residenti nei ditorni ci incontravamo a casa di un amico per guardare insieme le partite e mangiare i cannoli, quelli non mancavano mai, comprati nei negozi italiani. In seguito abbiamo fondato un club rosanero che riuniva tutti gli emigrati in giro per l’Europa. Abbiamo organizzato diversi meeting, era l´occasione per ritrovarci, guardare la partita tutti insieme ed ovviamente mangiare! Molti amici venivano dalla Grecia come Santi Di Liberto, dall´Austria come Maurizio Greco, dalla Francia come Giuseppe Romano e dal Belgio come i fratelli Spina e il compianto Leonardo Basile, grandissimo tifoso rosanero, fondatore del sito internet “Europarosanero”, scomparso purtroppo prematuramente qualche mese fa.”

Qual è stata la tua emozione più grande da tifoso rosanero?
Quando il Palermo é venuto a giocare a Francoforte, è stata una emozione grande ed intensa per due motivi:  primo perché per la prima volta sono andato allo stadio con tutta la mia famiglia e tutti indossavamo le magliette rosanero. Secondo perché ho fatto una rimpatriata con tanti amici palermitani, frequentatori come me del sito “Lanternarosanero”, che sono venuti a trovarmi e sono stati miei ospiti.”

La vittoria del Palermo per 1 a 2, gol di Brienza e Zaccardo, sull’ Eintracht Frankfurt, il 19 ottobre del 2006, possiamo definirla storica. Come l’hai vissuta?
In famiglia eravamo tutti emozionati, perché abitando a soli 7 km da Francoforte si simpatizzava per l´Eintracht, ma, come detto prima, erano venuti a trovarci tanti amici palermitani, con loro andammo prima a mangiare al ristorante ” Osteria 1″ dell´amico Michele Quartararo, anche lui faceva parte del gruppo, poi ci recammo tutti allo stadio (Paolo Sole, Daniele Paternicola, Giovanni Curatola, Maurizio Greco, Claudio Campanella e altri  ancora). I cori tedeschi contro di noi erano i soliti ” Palermo mafia”  ecc., ma noi peró ci siamo presi una bella rivincita vincendo in casa loro! E’ stata una bellissima esperienza e ricordo ancora il profumo delle arancine che Daniele Paternicola aveva portato da Palermo (bastava solo riscaldarle).”

Il Palermo attualmente è capolista, ma il Brescia è sempre più insidioso, cosa ti aspetti da questo girone di ritorno e qual è il tuo augurio alla squadra ed agli amici e tifosi palermitani?
L´augurio, o meglio l’invito, che faccio ai tifosi palermitani é di stare accanto alla squadra a prescindere di chi sia il presidente. In questi ultimi ultimi anni ho visto l´altra faccia di molti tifosi che spesso vanno allo stadio con due maglie: quella del Palermo e quella di una delle strisciate, è una cosa che mi fa soffrire. Quando andavo alla Favorita si tifava solo Palermo ed era una festa, a prescindere dal risultato. Mi auguro dunque che i diversi tifosi da salotto vadano al Barbera a tifare per i nostri colori, che sono unici. Noi palermitani siamo conosciuti per il nostro calore, che peró è venuto meno per le note vicissitudini societarie, ma adesso è un momento delicato e dobbiamo stare vicino alla squadra. Il Brescia ha le qualità per essere promossa, cosi come il Palermo, ed è per questo che spero di non rivivere l´esperienza negativa del girone di ritorno dell´anno scorso.”