Il Palermo cerca nuove risorse, il Catania tratta con i maltesi e a Trapani torna l’idea di rilevare il Dattilo.
I giorni caldi delle squadre dell’Isola mentre Messina si gode la sicura promozione di una delle sue due squadre.
L’11 giugno diventa esecutivo il recesso di Di Piazza. Il suo 40 per cento è in vendita.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Valerio Tripi fa una panoramica più ampia sul calcio siciliano e sui diversi umori di piazze come Palermo, Catania, Trapani e Messina. A sorridere sono i tifosi della città dello stretto che hanno la matematica certezza che una delle due compagini (Adr o Fc) il prossimo anno sarà in serie C, sebbene l’Adr ha un buon margine di vantaggio. A Palermo il presidente Mirri ha convocato una conferenza stampa in cui farà il punto della stagione passata ma illustrerà anche i progetti futuri. Ieri, giorno della firma della convenzione fra società e Comune di Torretta per la gestione quinquennale del campo comunale, ha rassicurato i tifosi dichiarando che il club ha “…la disponibilità per affrontare serenamente la prossima stagione e per fare ogni valutazione eventuale. Il piano triennale è quello che abbiamo previsto due anni fa, siamo in linea con i programmi“.
Piano A, B e C ovvero tre scenari per il futuro del Palermo
A Catania, invece, ieri è stato necessario sottoscrivere un aumento di capitale per rispettare la prima scadenza e cioè presentare il prospetto con lo stato patrimoniale : prossimo step l’iscrizione al campionato del 28 giugno. Proseguono gli incontri con investitori maltesi mentre un aiuto potrebbe arrivare dalla compagnia aerea Wizz Air interessata a sponsorizzare il centro sportivo di Torre del Grifo. Si rischia lo scontro con Tacopina sugli 800 mila euro versati dall’italo americano che l’avvocato considera soldi dati in anticipo per pagare gli stipendi mentre la Sigi sostiene che erano soldi versati a fondo perduto per un’opzione sul 15% del pacchetto azionario mai esercitata.
A Trapani c’è da registrare l’uscita di scena di De Picciotto, a causa delle norme che regolano le multiproprietà (possiede il 40% del Lecce). Al bando del sindaco hanno risposto in due: un’offerta è arrivata dall’imprenditore palermitano Ettore Minore, l’altra da un commercialista marsalese, Daniele Genna. Ma sotto traccia c’è da registrare la possibilità che l’imprenditore Pietro Pizzarotti (quello della rinascita del Parma) possa prendere il Dattilo semplificando tutto. Giorni caldi per il calcio siciliano.
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