Palermo – Mirri a caccia di soci
Gli scenari che si aprono dopo l’abbandono dell’imprenditore italo-americano.
Mirri rassicura sul progetto: ora potrebbe rilevare il 40 per cento del capitale.
Il tesoretto è stato falcidiato dai mancati incassi del botteghino e ha dovuto coprire le perdite.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Valerio Tripi sottolinea come oggi in conferenza, il presidente Mirri potrebbe rispondere ai tanti quesiti che appassionano i tifosi soprattutto rispetto alla progettualità per il nuovo campionato.
Piano A, B e C ovvero tre scenari per il futuro del Palermo
I 15 milioni del budget iniziale del piano triennale sono stati impiegati anche per sanare le perdite dei primi due anni, falcidiati dal covid che inciso pesantemente sul botteghino e le sponsorizzazioni. Si presume che ne siano rimasti in cassa circa sei, compresa l’ultima rata scaduta in questi giorni: dopo l’uscita di Di Piazza (11 giugno), la famiglia Mirri dovrà sistemare il 40% dell’imprenditore italo americano.
Le tre ipotesi
L’ipotesi più probabile è che sia proprio la famiglia Mirri a rilevare le quote di Di Piazza anche se la quota da corrispondergli è ancora da stabilire e dipenderà da una serie di parametri che rischiano di portare a nuovi scontri fra i due soci senza escludere l’ipotesi della battaglia legale. La seconda ipotesi vede l’ingresso di un nuovo socio con la possibilità di ridiscutere la percentuale delle azioni anche per avere più potere decisionale, La terza ipotesi è che la banca d’affari Lazard abbia trovato un acquirente che prenda tutto il club.
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