Palermo, Di Piazza porta Mirri in tribunale.
Serie C. La querelle societaria torna d’attualità, l’ex n. 2 pretende di avere liquidata la sua parte.
Non c’è ancora una valutazione sul valore delle quote dell’imprenditore italo-americano,
chiesto il sequestro conservativo dei beni di Hera Hora. Il 21 settembre prima udienza a Catania.
La società resta serena. « L’iniziativa si inserisce in un contenzioso avviato da più di un anno, i nostri legali sono al lavoro».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
L’articolo di Benedetto Giardina sottolinea come sarà il Tribunale di Catania a doversi pronunciare sulla richiesta di sequestro conservativo dei beni di Hera Hora. Il tribunale etneo è competente in quanto la querelle riguarda società con sedi all’estero e in questo caso si fa riferimento a Italplaza Sports Llc, la società americana di Di Piazza.
Hera Hora è controllata al 50% da Damir, al 40% da Di Piazza e al 10% da Dario Mirri. Come è noto Di Piazza ha chiesto il recesso dalle quote societarie e dunque è diventato un creditore di Hera Hora a cui chiede il pagamento della sua quota. Al momento non c’è alcun accordo fra le parti coinvolte e il 21 settembre è stata fissata la prima udienza davanti al giudice Chiara Salamone.
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Una vicenda che potrebbe pesare nelle trattative per la cessione societaria: il Palermo è da tempo alla ricerca di nuovi investitori ed eventuali acquirenti non potranno non considerare il contenzioso avviato da Di Piazza per aver liquidata la sua parte. Un contenzioso che non avrà comunque ripercussioni sull’attività della squadra garantita dal versamento di 15 milioni complessivi che i soci hanno già portato a termine.
Di Piazza non ha fatto dichiarazioni mentre la società fanno sapere che «tale iniziativa si
inserisce all’interno del contenzioso avviato ormai da più di un anno da Di Piazza e la vicenda relativa alla valorizzazione della sua quota è da tempo sul tavolo dei legali».
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