Quanti fantasmi, quante ombre. E’ sembrato di rivedere il Palermo di Boscaglia. Tanta fatica a costruire, lanci lunghi spesso infruttuosi e il gol, preso a fine primo tempo, come spesso capitava lo scorso anno. Messina-Palermo è stato il derby della “vergogna”, almeno nel primo tempo. Gioco spezzettato, tantissimi falli (molti senza alcun senso) e un’infinità di errori tecnici. Una classica partita di Serie C e, forse, qualcosa di un po’ peggio.
Spettacolo indecoroso
Soltanto due occasioni in tutto il primo tempo, per di più su due regali, non certo al termine di azioni ben costruite. Per il Palermo Dall’Oglio, calcia forte su un regalo della difesa avversaria, ma Lewandoski è attento e respinge in angolo. Per i padroni di casa (si fa per dire visto che il match si è giocato in campo neutro), è stato Di Stefano a sfiorare il gol al 9′. Poi basta, solo tanto nervosismo e frenesia che hanno regalato uno spettacolo indecoroso a tifosi e addetti ai lavori.
I fantasmi del passato
Sulla sirena del primo tempo, poi, la beffa. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Marconi colpisce il pallone col tacco e lo accomoda per Baldè, che deve solo appoggiare e anticipare un goffo Pelagotti. Un Palermo troppo brutto per essere vero, dopo i tanti elogi. Una squadra ritornata ai demoni del passato e senza anima, ma con la consapevolezza di essere più forte dello scorso anno, almeno sulla carta. Una presa di coscienza, che nel secondo tempo si è vista di più, sopratutto dopo i cambi operati da Filippi.
Secondo tempo, di male in peggio. Soleri salva il Palermo
La seconda frazione di gioco è cominciata malissimo. Solo un episodio poteva cambiare la gara e questo è arrivato al 50′: fallo su Luperini (per la verità dubbio) e calcio di rigore per gli ospiti. Floriano, spiazza il portiere ma tira alto. Rigore pessimo e oscurità sopra il Palermo che non è riuscito a reagire almeno fino a quando non sono entrati Fella e Soleri. Sopratutto il ragazzo di proprietà del Padova è entrato col piglio giusto e in 5 minuti ha cambiato la partita: Cross di De Rose e colpo di testa di Luperini, parata di Lewandoski e Soleri a rimorchio timbra l’1-1.
Il Messina più vicino al gol
Un Palermo che ha trovato l’episodio, ma che non è ancora al top della condizione. Troppo acerbo in fase di costruzione e a volte frenetico quando c’era da mettere l’ultimo passaggio. Le occasioni non sono state tantissime e addirittura è stato il Messina a sfiorare il gol della vittoria con Perrotta che, immolandosi, ha salvato il risultato. Sul finale c’è tempo per l’ultima clamorosa occasione per i messinesi con Giron che lascia l’avversario in gioco e Pelagotti che para due volte e salva il pareggio.
Nessuna inchiesta, ma c’è da lavorare
Il risultato resterà questo, ma più che il punteggio a far riflettere deve essere la prestazione: insufficiente, davvero brutta. Poca organizzazione, tanti errori, troppa frenesia. Anche poche idee, a dispetto della qualità della rosa. Alla fine, è stato il Messina ad andare più vicino ai 3 punti. E questo è grave, molto grave. Non punge ancora Fella, entrato non benissimo, benino Perrotta, bene Soleri, che ha mostrato voglia e qualità. 1 punto che lascia perplessi, un po’ nervosi e preoccupati per il futuro. Non è il caso di costruire inchieste, ma c’è sicuramente qualcosa da registrare, perchè il Palermo non può essere questo se vuole raggiungere l’obiettivo promozione.
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Filippi ha sbagliato la formazione. Perrotta doveva giocare titolare. E anche soleri titolare che in questo momento è il più in forma. Si poteva vincere facile, due punti persi.