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Tutto bene, tutto bello, tanti complimenti ma… ora serve vincere

Palermo – Tutto bene, tutto bello, tanti complimenti ma… ora serve vincere

Non c’è dubbio che soprattutto il secondo tempo ha fatto lasciare lo stadio con qualche sorriso in più e qualche timore in meno. Cosa che invece, durante l’intervallo, persisteva. Ma la ripresa del Palermo ha fatto capire che, come abbiamo sempre sostenuto, questa squadra è una buona squadra, nemmeno inferiore alle altre pretendenti, che può giocarsi la promozione. Il pareggio contro il Catanzaro, dove i rosanero potevano anche vincere, deve servire a prendere consapevolezza e fiducia. Una prova di autorità, quella della ripresa, da cui ripartire con convinzione.

Dette tutte queste belle parole e ricoperta la prestazione  di incenso, veniamo però al dunque. Si deve vincere. E lo hanno detto i fischi (forse ingenerosi) dei tifosi alla fine. Va bene la prestazione, va bene la prova di carattere, ma i tre punti? Questo volevano dire i fischi. Cosa che non condividiamo nella forma (i fischi) ma condividiamo nei contenuti, si deve vincere. Quando hai giocato 4 gare di cui 3 con matricole e hai solo 5 punti, manca la vittoria. E’ evidente ma soprattutto necessaria.

Perché le belle parole di apprezzamento, la bella prestazione senza i tre punti è una specie di bicchiere mezzo vuoto. Che va riempito subito. Prima che sia troppo tardi e qualcuno (il Bari) scappi via in maniera irreversibile. Dopo 4 giornate, quel +5 in classifica per i pugliesi è un campanellino d’allarme se si vuole puntare alla vittoria del torneo senza passare dalle forche dei play off.

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Qualcuno, a ragione, potrebbe parlare di mini fuga ed in effetti in sole 4 giornate il Bari ha vinto le ultime tre gare consecutive, allungando concretamente. Non sarà la corazzata Ternana, ma l’impressione è che possa essere la squadra da inseguire, da battere e con cui contendersi la vetta della classifica. Tanto più se si considera l’organico, il blasone e l’ambizione del club pugliese che ormai da troppi anni, a fronte di investimenti importanti, insegue la promozione. E’ ancora vivo il ricordo della passata stagione quando  fra una giustificazione e l’altra, tra un dobbiamo lavorare e l’altro, il Palermo si ritrovò ultimo in classifica con un solo punto e una stagione compromessa già prima del giro di boa.

Ora la situazione è diversa, i rosanero sono decimi (undicesimi se l’Avellino vince), non sembrano abulici come la passata stagione però … chi ha tempo non aspetti  tempo. E ora è tempo di iniziare a vincere. A partire da domenica prossima a Viterbo contro la matricola Monterosi, probabilmente la meno attrezzata di quelle finora incontrate. Se poi verrà dipinta come un piccolo Real Madrid, farà solo scattare un bonario sorriso. Senza dimenticare che direttore generale del Monterosi è un certo Lucchesi con cui il palermitano ha ancora qualcosa (o moltissimo) in sospeso.

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