La notte che Palermo non voleva
Una giornata intensa per una città che da troppo tempo è lontana dal grande calcio.
Oltre 34.000 spettatori: dall’addio alla serie A, il “Barbera” mai così pieno di passione. Ma poi…
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola scritto dalla penna di Paolo Vannini.
Più di 34.000 persone, una festa che a Palermo, dopo la scomparsa dalla A, non si registrava da anni. Una splendida serata che si è trasformata in un declino per la nazionale italiana.
Il primo boato del Barbera è alle 19:55, orario in cui entrano in campo i tre portieri. Pochi minuti dopo scendono in campo i vincitori futuri del match sommersi dai fischi. Passano 180 secondi ed è il turno di Immobile e compagni entrare sulle note de “il più grande spettacolo dopo il Big Bang” di Jovanotti. Dopo l’allenamento mattutino al Tenente Onorato la nazionale ha incontrato l’assessore allo sport della Regione Sicilia, Manlio Messina, ed il Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello e il comandante del Comando Militare Esercito Sicilia Angelo Scardino. Il presidente Gravina ha effettuato una visita al Palermo museum insieme a presidente Mirri e due ex Palermo come Belotti e Sirigu.
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