Foggia, il pres. Canonico: "Zeman centrale per noi, insegna calcio"

Foggia, il pres. Canonico: “Zeman centrale per noi, insegna calcio”

Aprile 2022
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Nicola Canonico, presidente del Foggia, ha rilasciato alcune dichiarazioni per parlare del rapporto con Zeman e delle possibilità di rivederle il boemo sulla panchina dei rossoneri nella prossima stagione. Sembra strano, ma nonostante quattro vittorie consecutive e 18 gol segnati nel solo mese di Marzo sorgono comunque dei dubbi sulla permanenza di Zeman in Puglia. Durante la stagione, il rapporto tra il tecnico ex Roma e la proprietà non è stato di certo idilliaco. A Gennaio, infatti, dopo l’iniziale allontanamento del direttore sportivo Giuseppe Pavone anche Zeman stava pensando di rassegnare le dimissioni. Tuttavia, la situazione è rientrata in qualche giorno, per giunta con il prolungamento contrattuale per entrambi i componenti dello staff tecnico e dirigenziale. Il presidente Canonico ha cercato di chiarire alcuni aspetti circa la permanenza dell’allenatore boemo.

LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DEL FOGGIA CANONICO SU ZEMAN

Di seguito riportiamo le parole di Nicola Canonico, presidente del Foggia, raccolte da TuttoC.com: “Con mister Zeman non ci sono problemi. Bisogna avere la serenità e l’umiltà di raccontare le cose come sono realmente. Il rapporto con lui e con Pavone è buono, seppur con quest’ultimo abbia avuto qualche battibecco anche se con lui ho avuto uno scossone perché ho visto una responsabilità, che vedo ancora. Credo nel progetto calcistico che stiamo facendo insieme. Illudere il tifoso foggiano sul puntare a vincere il campionato sarebbe stato offensivo verso di loro. Se qualcuno conosce Zeman sa bene che il primo anno deve lavorare con la squadra e non sale di categoria perché ha bisogno di tempo. Ho impiegato poco nello scegliere Zeman perché come ho firmato l’atto mi sono messo in macchina e sono andato a Roma da lui. L’allenatore, nonostante la sua età, è in grado di insegnare il calcio anche a molti suoi colleghi. Non abbiamo nessun motivo di dubitare dell’altro, né io né lui”