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Palermo, inizia il viaggio: la storia delle prime volte in B

Ancora poche ore e per il Palermo sarà tempo di esordio nel campionato di Serie B. Stasera alle 20.45 al Barbera arriverà infatti il Perugia di Fabrizio Castori. Per la squadra rosanero questa sarà la partecipazione numero 46 alla serie cadetta. Ma come sono andati gli esordi del Palermo in serie B?

La prima volta

Il debutto assoluto del Palermo nella serie B che oggi conosciamo, a girone unico, risale addirittura al 28 settembre 1930, quando la squadra rosanero pareggiò zero a zero a Cremona. La stagione successiva, 1931/32, fu ricca di soddisfazioni: il campionato iniziò infatti con una vittoria casalinga per 4-2 contro il Legnano, mentre a metà campionato fu inaugurata quella che da novant’anni è la casa del Palermo e dei suoi tifosi. Il “battesimo” dell’odierno stadio Renzo Barbera, allora chiamato Stadio Littorio, fu la gara contro l’Atalanta vinta dai rosa per 5-1. Alla fine di quel campionato arrivò la prima promozione in Serie A, con il primo posto ottenuto grazie ai 28 gol dell’indimenticabile bomber Carlo Radice, rimasto per quasi ottant’anni in cima alla classifica dei cannonieri rosanero. Il suo record infatti è stato superato soltanto nel 2012 da Fabrizio Miccoli.

La vittoria più larga e le sconfitte peggiori

La storia delle prime giornate del Palermo in Serie B racconta di tante partite con risultati sorprendenti, come ad esempio la vittoria, la più larga di sempre in questa statistica degli esordi in Serie B, per 4-1 a Verona nella stagione 60/61. Era il Palermo del presidente Casimiro Vizzini, con in campo due leggende rosanero come Tonino De Bellis e il portiere Roberto Anzolin, che concluse quel campionato con la promozione. Ovviamente non sono mancate le false partenze: nel 2001/2002 i rosa neopromossi persero 5-3 ad Empoli contro la corazzata allora allenata da Silvio Baldini. Nel 2002/2003, invece, il Palermo appena acquistato da Maurizio Zamparini iniziò il suo campionato con una sconfitta per 4-2 ad Ancona. In seguito alla sconfitta, il presidente Zamparini diede inizio alla sua lunghissima serie di esoneri da patron del club di Viale del Fante, cacciando Ezio Glerean che fu sostituito da Daniele Arrigoni.

Le squadre più amate e sfortunate

Nel cuore dei tifosi del Palermo sono rimaste delle squadre che, pur non vincendo nulla, hanno emozionato gli appassionati con il loro spirito ed il loro carattere. Una di queste è sicuramente la formazione della stagione 1981/1982. Quel gruppo fu a lungo in lotta per la promozione, poi sfuggita, ed iniziò il campionato con un clamoroso 3-3 in casa contro il Bari. Era il Palermo di Volpecina, Silipo, De Stefanis, Montesano soprannominato “bugia”, un giovanissimo Giampiero Gasperini e l’amatissimo bomber Gianni De Rosa. Quel giorno il protagonista assoluto fu Massimo De Stefanis, centrocampista romano specialista nei tiri dalla distanza, che segnò addirittura una tripletta e perfino un’autogol.

Un altro indimenticabile Palermo fu quello che disputò la Serie B nella stagione 1995/96: il Palermo dei “picciotti”. Una squadra costruita con pochissimi soldi, con tutti ragazzi palermitani provenienti dalle serie inferiori o dalla Primavera. Giovani come Vasari, Galeoto e Tedesco, affiancati da giocatori di esperienza come Gianluca Berti in porta, Beppe Iachini a centrocampo e Lorenzo Scarafoni in attacco. Dopo aver stupito tutti in estate, battendo 3-0 in Coppa Italia il Parma di Zola e Stojckov fresco vincitore della Coppa Uefa, quella squadra iniziò il campionato con un pareggio a reti bianche a Reggio Emilia.

Tornando indietro nel tempo, agli anni Settanta del Presidentissimo Renzo Barbera, il Palermo vinse il suo ultimo campionato di Serie B prima del lunghissimo digiuno durato trentadue anni nella stagione 1971/72, iniziando la stagione con un pareggio per zero a zero a Reggio Calabria. Negli anni successivi, il Palermo si tolse per ben due volte la soddisfazione di arrivare in finale di Coppa Italia da squadra di Serie B. Nel campionato 1973/74 per la squadra allenata da Corrado Viciani, con giocatori come Arcoleo, Favalli e Vanello, il debutto fu un pareggio per 1 a 1 a Ferrara contro la Spal.

La stagione si concluse poi con la dolorosa e discussa sconfitta ai rigori in finale di Coppa Italia all’Olimpico contro il Bologna. Nel 1978/79 si ripeté lo stesso copione: pareggio fuori casa alla prima di campionato, 2-2 a Terni, e sconfitta in finale di Coppa Italia, questa volta a Napoli contro la Juventus ai supplementari. Era la squadra allenata da Nando Veneranda, guidata in attacco dal bomber Vito Chimenti.

Adesso tocca al Perugia. Buon campionato, Palermo.

Mario Ferrigno

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