Dopo tre anni d’inferno, trascorsi in categorie in cui il Palermo, fortunatamente, non albergava da anni, i tifosi rosanero sono tornati nuovamente ad assaporare il calcio che conta. Certo, sappiamo tutti che per storia, blasone, prestigio della città e bacino d’utenza dei tifosi, sparsi in ogni angolo del mondo, la casa dell’Aquila è la Serie A. E un giorno, speriamo il prima possibile, il Palermo tornerà nella categoria che le compete.
Un passo alla volta, però. Dopo aver centrato la promozione lo scorso anno, trascinati da Mister Baldini e dai goal di Brunori, questa annata è quella del consolidamento della categoria, senza disdegnare, perché no, eventuali sogni play-off. La Serie B di quest’anno, come si è fin qui apprezzato, è davvero tosta e tignosa, con molte squadre dall’elevato tasso tecnico e piazze – come ad esempio Bari, Cagliari, Genova (sponda rossoblu) e Parma – estremamente prestigiose, abituate a ben altri palcoscenici.
Un avvio di stagione tribolato complice quanto avvenuto quest’estate
Un anno di assestamento inevitabile per il nostro Palermo, considerati anche tutti gli eventi occorsi in estate, com’era facilmente intuibile anche ad inizio stagione controllando le quote dei migliori bookmaker che offrono sistemi raddoppio scommesse. L’arrivo della nuova proprietà garantisce un futuro finalmente solido alla nostra squadra, che nella sua storia, purtroppo, ha dovuto subire l’onta del fallimento, e quindi della ripartenza in categoria inferiori, in più di una circostanza. Tutto è accaduto durante la sessione di mercato.
Ed i tempi per la macchina organizzativa del City Group sono stati troppi ristretti per poter incidere immediatamente. Il progetto, come nello stile della nuova proprietà, prevede una crescita costante, senza fare il cosiddetto “passo più lungo della gamba”: non è poi così scontato, come alcuni tifosi sperano, che il Palermo, qualora prendesse parte anche alla prossima serie cadetta, verrà costruito per “ammazzare” il campionato.
Il cambio di proprietà poi, ha portato all’addio (per divergenze di mercato con la nuova proprietà) di Silvio Baldini, un uomo che, come pochi altri, è riuscito ad entrare in piena sintonia con il pubblico palermitano grazie a quanto ottenuto la scorsa stagione, quando subentrò in corsa e condusse il Palermo in Serie B, un’impresa se si considera quale era la condizione della squadra quando giunse sulla panchina rosanero. Ed ha, inevitabilmente, reso il percorso più irto di insidie.
La squadra, d’altro canto, si è ritrovata senza tecnico a soli quattro giorni dall’avvio ufficiale della stagione in Coppa Italia. E un po’ di smarrimento, in particolar modo da parte dei giocatori “chiave” della promozione, era inevitabile. La piazza, pur rimpiangendo l’addio di Baldini, è stato rassicurata dall’arrivo di Eugenio Corini, uno dei massimi interpreti del Palermo che incantò tutta Italia, dominando un campionato di Serie B e conquistando l’approdo in Coppa UEFA (oggi, Europa League).
La squadra sembra aver fatto propri i dettami tecnici di Corini: basterà per sognare la zona play-off?
Le doti umane di Corini sono indiscutibili. Ed anche il curriculum del tecnico bresciano, in particolar modo nella serie cadetta, non è privo di buoni risultati, in primis la promozione in Serie A ottenuta alla guida della squadra della sua città, il Brescia, dove convinse anche per il calcio offensivo e propositivo. Le ultime annate, tuttavia, non sono state particolarmente positive per il tecnico di Bagnolo Mella.
Dopo un discutibile esonero in Serie A alla guida del Brescia, dove pagò alcuni risultati negativi nonostante avesse in mano lo spogliatoio ed esibito in più di una circostanza un buonissimo calcio, Eugenio non è riuscito a centrare la promozione nella massima serie col Lecce, nonostante partisse con i favori del pronostico (obiettivo centrato, poi, da Baroni lo scorso anno). Il piccolo scorcio di stagione alla guida del Brescia, subentrato a Filippo Inzaghi, fa poco testo, nonostante la qualificazione alle semifinali dei play-off promozione.
Quest’anno, quindi, per Corini dovrà essere la stagione del riscatto. E dopo un avvio particolarmente tribolato, dove gioco e risultati hanno latitato, la squadra nelle ultime uscite sembra aver assorbito i dettami dell’ex tecnico del Chievo. Ed anche la classifica ne sta traendo giovamento. Certo, è ancora presto per capire quale sarà la stagione del Palermo, se orientato ad una posizione più vicina alla zona play-off piuttosto che quella play-out.
Durante i Mondiali, la Serie B non riposerà. E scrutando il calendario, considerate anche le compagini che il Palermo dovrà affrontare, si comprenderà quale sarà il campionato nel 2023. Le avversarie, in particolar modo in questo campionato cadetto, sono tutte toste. E gli uomini di Corini affronteranno diverse squadre che, fino ad oggi, hanno ampiamente deluso rispetto alle aspettative della vigilia, come Benevento, Venezia, Como e Cagliari: ottenere punti, oltre ad aumentare l’autostima del gruppo, potrebbe lanciare il Palermo in zona play-off.
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