Palermo – Un Verre ad intermittenza. Perché?
Ci siamo chiesti quali motivazioni possono aver spinto nelle ultime partite Eugenio Corini a richiamare in panchina Valerie Verre in corso di partita.
Non trattandosi infatti di un filare di luci che si illuminano ad intermittenza magari anche al ritmo di qualche canzoncina natalizia, ma di un giocatore di calcio e non proprio di uno qualsiasi, la nostra perplessità appare giustificata.
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Il giocatore romano è infatti uno dei pochi elementi in organico in grado di accendere la luce di un centrocampo rosanero perennemente a corto di idee, specialmente quando costretto a sostenere l’iniziativa con squadre di rango inferiore.
Tanti, anche tra gli addetti ai lavori, hanno inizialmente ipotizzato che la sostituzione di Verre fosse dettata da una non ottimale condizione fisica, magari ancora collegata alla brutta sindrome influenzale che lo ha colpito settimane addietro.
La risposta del tecnico
Invece Eugenio Corini intervistato nel post partita di Palermo-Benevento, sollecitato sul tema dalle domanda dei giornalisti presenti, ha chiarito che di scelta tecnica si è trattato: la squadra rosanero non sarebbe in grado di sostenere la presenza in campo del centrocampista romano in contemporanea con l’impiego di due punte.
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La giustificazione addotta dall’allenatore di Bagnolo Mella lascia molto perplessi, perché equivarrebbe nella sostanza ad affermare che il Palermo può giocare con Verre titolare solo con otto giocatori difensivi contemporaneamente in campo.
Eppure è stato proprio l’ex capitano dei tempi d’oro del Palermo ad aver insistito a gennaio per l’acquisto di un elemento che potesse incrementare il tasso tecnico della squadra rosanero, condividendo la scelta della società di virare sull’ex sampdoriano.
Un ritorno per Valerio Verre nella Palermo che significò per il giocatore romano una promozione in serie A alla tenera età di diciannove anni.
Quella Palermo che in una recente intervista Verre ha dichiarato di apprezzare, sottolineando come la sua storia con la città rosa sia stata solo momentaneamente interrotta dal corso degli eventi e che ci sia una grande voglia di riprendere il film interrotto verso nuovi e prestigiosi obiettivi.
Appare davvero complesso riuscire a comprendere come si possa scegliere di rinunciare ad un giocare di grande talento e top player per la categoria, piuttosto che cercare di trovare un assetto tattico che consenta di sfruttarne a proprio vantaggio tutte le incontestabili doti offensive.
Perché come diceva il grande Benjamin Franklin “non bisogna nascondere i propri talenti, sono stati fatti per essere usati. Cosa è una meridiana nell’ombra?”
Cos’è un Valerio Verre in panchina se non un talento recluso nell’ombra?
David Majorca
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Corini non ci sta capendo nulla è in confusione più totale basta guardare la prova contro il Benevento in cui ha cambiato l’intero centrocampo dopo appena 45° minuti per capire che è in enorme difficoltà.
Secondo me bisognerebbe ritornare a pensare alla difesa a 4 ma siccome oramai siamo al termine della stagione ed il modulo proposto con deludenti risultati è il 3-5-2 opterei per cambierei diversi interpreti nella formazione titolare. In fase difensiva terrei il trio nedelcenaru,marconi,mateju non perchè mi entusiasmi ma semplicemente i vari bettella,buttaro,graves sono improponibili, a centrocampo darei le chiavi di manovra a damiani/stulac con accanto Segre/Broh/Saric e dall’altra Broh/Gomes,sull’esterno sinistro Sala titolare ed a destra a causa di mancanza di alternative Valente, come ruolo di trequartista/seconda punta metterei Verre in alternativa Saric/Tutino/Soleri,come prima punta ovviamente capitan Brunori con Soleri o Vido pronti a subentrare.
Sicuramente con questo 11 si perderebbe qualcosa a livello di potenziale offensivo ma garantirebbe più equilibrio e sfrutterebbe la vera dote di questa squadra che sono le ripartenze.
Signor mask na qual’è l11 da lei proposto…. mi pare che propone vome novità Damiani o stulac a centro campo il resto sono quelli che mette in campo corini.