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Repubb. – Favo: “I miei anni in rosanero fra trionfi e tragedie”

Palermo – Massimiliano Favo: “I miei anni in rosanero. Ricordi indimenticabili fra trionfi e tragedie”

Parla il capitano della squadra che vinse la Coppa Italia di C battendo in finale il Como. Ora è allenatore della nazionale Under 15.
Ancora oggi parliamo del successo in una chat di ex compagni”.

Il 23 maggio del 1992 partimmo per la trasferta di Avellino. Passammo da Capaci pochi minuti prima della strage: in ritiro cadde il gelo.
Palermo è Palermo solo chi ci ha vissuto può capire cosa significhi. Quando presi la nave
per Napoli per tornare a casa piansi.

Con l’ingresso del City Group la società ha sicuramente un futuro solido che le consentirà
di tornare in serie A

Questo il titolo di  Repubblica, oggi in edicola.

L’articolo di Salvatore Geraci he intervista Massimiliano Favo uno che ha vinto due campionati di serie C, disputato tre finali di Coppa Italia di cui una vinta proprio contro il Como, che è stato capitano della squadra rosanero, che ha segnato i primi gol fra i professionisti con la maglia del Palermo e che ha avuto una figlia nata a Palermo al quale ha dato il nome di Favo… Rita (Alessandra).

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Il figlio che gioca nella Sambenedettese, che convive con una ragazza di Capo d’Orlando conosciuta a Sant’Agata di Militello ed il cui primogenito nascerà a Patti: insomma c’è la Sicilia nel cuore dell’ex capitano Massimiliano Favo che non ha difficoltà ad ammettere come a Palermo ha vissuto il momento più importante della sua carriera. E’ è arrivato a 23 anni è andato via a 28 e solo chi ha vissuto a Palermo può capire cosa significa. Ha imparato anche il dialetto, vissuto a Mondello. Nel 2021 è tornato a Palermo, ha conosciuto il presidente Mirri, ha donato la maglia e la fascia di capitano al museo.

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I ricordi della sua carriera, da quando giocava con Zola nella Torrese poi l’arrivo al Palermo: il primo anno giocato a Trapani e la finale di Coppa Italia persa con la Lucchese ai rigori che però diede il segnale di cosa significava giocare in uno stadio pieno e caloroso. Il ricordo di quella vigilia del 23 maggio quando si parti per la trasferta di Avellino, passando qualche minuto prima dal luogo dell’esplosione che uccise Giovanni Falcone. Poi l’addio alla maglia rosanero, quel traghetto per tornare a Napoli in cui si piangeva, un’immagine che è viva ancora oggi. La sua idea sulla nuova proprietà del City Group che ritiene società solida a livello finanziario, che vuole creare strutture. E il futuro del Palermo sarà roseo e durevole

 

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