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In questo momento di grande confusione sulla cessione societaria, abbiamo raccolto il parere del noto commercialista Ninni Sciacchitano che ci ha rivelato una sua idea abbastanza sorprendente.
Dottore Sciacchitano partiamo dal bilancio. Perché a suo avviso diventa determinante l’approvazione del bilancio ai fini delle trattative in corso?
“Le questioni giudiziarie hanno fatto allungare i tempi di approvazione del bilancio che in genere sì approva entro il 30 giugno.
Anche gli interlocutori che stanno trattando con Zambanini probabilmente avranno chiesto che il bilancio fosse approvato. Insomma i nuovi proprietari che verranno, vogliono che il Palermo abbia i conti in regola e che siano approvati”.
Che ne pensa delle diverse trattative in corso?
“Da notizie riservate che ho io, il nuovo socio non sarà nè Follieri né Ponte. La cordata che sta curando Bogarelli è un’altra. Considerate che Bogarelli è una persona autorevole nel mondo del calcio, ha avuto contatti con personaggi come Platini, Blatter. Insomma non è l’ultimo arrivato. Bogarelli è un esperto di cessioni societarie. Da notizie che ho dietro Bogarelli non c’è Follieri. Follieri è un’altra entità astratta. Del resto perché Follieri dovrebbe stare dietro qualcun altro se ha la liquidità che dice”?
Tornando alla sua idea sull’ azionariato popolare, come è finita?
“Per dare seguito all’azionariato popolare bisognerebbe che la società fosse disposta a sottoporsi alla valutazione di un Advisor (in genere una banca). Questa è una condizione indispensabile. Mentre nelle trattative private si fissa un prezzo e le valutazioni seguono altre strade quando ti rivolgi all’istituto dell’azionariato popolare ci vuole una valutazione molto più rigida e molto più seria. Inoltre i tempi sarebbero molto più lunghi perché l’ Advisor pretenderebbe che anche la situazione giudiziaria del Palermo venisse risolta. Insomma l’operazione di azionariato popolare è molto più complessa e molto più rigida di una trattativa tra due soggetti privati”
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