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Perugia al veleno contro la Reggina: “I fatti parlano da soli”

Perugia al veleno contro la Reggina: “I fatti parlano da soli” –

Il Perugia ha da poco diramato un comunicato sul proprio sito web scritto dal Presidente in persona: Massimiliano Santopadre. Il presidente dei biancorossi ha dunque voluto rispondere alle accuse di alcune società avvenute durante l’Assemblea di Lega Serie B. Durissimi i toni soprattutto contro la Reggina di Inzaghi, rea di essersi iscritta al campionato corrente pur avendo “debiti milionari”. Ecco di seguito il comunicato del Perugia.

Perugia, il comunicato contro la Reggina

“Si legge oggi che il Perugia si lamenta della Reggina perché è retrocesso e perché non sa accettare il risultato del campo. 

I fatti parlano da soli e lasciamo a chi legge di farsi l’idea che vuole. La Reggina ha partecipato al campionato di Serie B appena terminato perché (pur avendo debiti milionari anche per tasse e contributi) essa si è appellata ad una legge dello Stato che consente di proporre ai creditori un importantissimo taglio di quanto loro dovuto: qui parliamo addirittura di un taglio del 95%.

Giustamente, allora, la Reggina dice: che cosa volete? Stiamo applicando una legge dello Stato. Ed anzi: meglio prendere il 5% che nulla.

Come dicevamo, ognuno si faccia l’idea che vuole. Noi abbiamo parlato di violazione -e clamorosa- delle regole dell’ordinamento sportivo e non delle leggi dello Stato.

L’ordinamento sportivo impone a chi vi appartiene (e tutte le squadre di B) di attenersi sempre ai principi di lealtà, correttezza e probità. Chi non lo fa è sanzionato.

Domanda: si attiene ai doveri di lealtà, correttezza e probità chi non paga tasse e contributi e lo fa anche nella stagione appena terminata?

Un’altra piccola riflessione. Lo Stato italiano (quello che ha varato la legge che ha applicato la Reggina) non impone a nessuno di avere rapporti con le imprese (come la Reggina) che dichiarano di essere in crisi. L’ordinamento sportivo, al contrario, obbliga le squadre di un campionato a competere tra loro (anche se c’è un’impresa in crisi). Si verifica quindi, nell’ordinamento sportivo, che io che pago puntualmente tutto (e mi attengo ai principi di lealtà, probità e correttezza) sono chiaramente svantaggiato nei confronti di una squadra che, anziché pagare tasse e contributi, con quei soldi ha comprato e contrattualizzato giocatori e allenatore con stipendi molto onerosi.

Anche qui lasciamo al lettore di farsi l’idea che crede. I fatti parlano da soli.

Il Presidente Massimiliano Santopadre”.

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