Una pennellata di Leo Stulac al 104′ di un recupero infinito regala al Palermo un punto ormai insperato. Irretito da un ottimo Spezia, il Palermo è andato sotto di due gol, ma quando sembrava spacciato, prima ha accorciato con Mancuso su assist di Lund, poi si è riversato all’assalto. E dopo un rigore tolto a Soleri dal Var perché era fuori area (ce n’era stato un altro sullo 0-1 per fallo su Brunori), la conseguente punizione è stata magistralmente trasformata da Stulac facendo esplodere un Barbera capace anche ieri di portare 29.000 persone al campo.
Incurante di una classifica precaria, Alvini ha presentato uno Spezia tonico e sbarazzino: esterni bravi nelle due fasi (Elia e Reca) un trequartista, Zurkowski, e due punte, Moro ed Antonucci. Un’impostazione che il Palermo ha mostrato di soffrire. Soprattutto nel 1° tempo i rosa hanno commesso troppi errori tecnici (Henderson e Insigne, non a caso sostituiti nell’intervallo): proprio da un’incomprensione fra i due, è scattato Reca che ha calciato dalla stessa mattonella di Canotto e Ciervo nella precedenti gare interne: traiettoria imparabile. I meriti dei liguri sono proseguiti nella ripresa e il raddoppio di Francesco Pio Esposito sembrava premiare l’atteggiamento di una squadra in netta ripresa. Lo Spezia però ha sottovalutato il cuore del Palermo, capace di acciuffare all’ultimo istante un pareggio che lo mantiene al 2° posto.
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