Soleri: «Il Palermo una scelta di cuore»
«Sono arrivato qui tre anni fa e mi sono trovato subito a casa. Corini ci fa sentire tutti titolari»
L’attaccante, ex Roma, racconta l’emozione che regala sempre il Barbera con la spinta inesauribile dei tifosi.
«Siamo arrabbiati per il ko col Lecco, vogliamo subito riscattarci»
Edoardo Soleri, 26 anni, romano, alla terza stagione a Palermo.
18 gol in totale con la maglia rosanero, due in questa stagione (uno in Coppa a Cagliari e uno in campionato a Reggio Emilia).
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola.
L’articolo di Paolo Vannini è un’intervista con Edoardo Soleri che racconta la reazione della squadra dopo la sconfitta interna con il Lecco, una squadra che sta preparando al meglio la gara e che si è fatta al suo interno le giuste domande. Ritiene che sulla sconfitta non abbia inciso il cambio di modulo ma è stato solo un incidente ed ora sono arrabbiati, uno stimolo in più per pensare alla gara con più fame e cattiveria. L’essersi riuniti a centrocampo a fine gara è un messaggio che simbolicamente vuole dire come la squadra è unita nel bene e nel male e che vogliono caricarsi l’uno con l’altro.
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Per Soleri è eccessivo parlare di momento di crisi visto che comunque sono state colpite due traverse e ci sono state diverse occasioni; sulla fascia di capitano racconta che è stato un grandissimo onore anche perché nonostante le voci estive, Palermo per lui è sempre stata la prima scelta, una scelta di cuore, dettata non solo dalla fiducia della società e del mister ma anche dell’ambiente e dei tifosi che lo hanno fatto sentire importante anche quando giocava poco. E’ stato felicissimo di rinnovare il contratto (2026) perché Palermo è speciale e non vedeva il motivo per andare via: si sente vicino alla gente di Palermo, ed è uno dei motivi per cui è rimasto.
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E’ arrivato tre anni fa e di quella squadra oggi ci sono anche Buttaro, Valente e Marconi che giocano pochissimo ma all’interno dello spogliatoio hanno un peso enorme. Marconi ad esempio è un capitano aggiunto, con Valente tira sempre la carretta ogni giorno e si fanno sentire con una parola di conforto o di stimolo. Insomma chi sta fuori è importante come chi gioca. Sulla promozione dice che bisogna avere l’atteggiamento giusto e che è importante la mentalità e il lavoro perché anche le sconfitte aiutano a crescere.
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